Foto: CEI - YouTube

Mons. Galantino: “Contro la xenofobia non serve livellare le differenze”

Il segretario generale della Cei interviene alla commissione parlamentare contro il razzismo e i fenomeni di odio

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A fronte del carattere “non episodico” di vari fenomeni di “intolleranza, xenofobia, razzismo” si impongono una “seria riflessione” e un “comune impegno” per “proposte di prevenzione e contrasto efficaci a livello istituzionale, sociale e culturale”, non soltanto in “ambito nazionale” ma in una “dimensione più ampia”, in particolare “europea”.
Lo ha detto il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Nunzio Galantino, intervenendo oggi pomeriggio all’audizione presso la Commissione parlamentare “Jo Cox” sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio.
Secondo Galantino, è auspicabile sottrarre il fenomeno a “letture e derive ideologiche”, per trasformarlo in un “fertile terreno di incontro e di dialogo fra diverse forze politiche, fra credenti e non credenti, fra società civile e comunità ecclesiale”.
Richiamandosi a due messaggi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (21 marzo 2015) e della presidente della Camera, Laura Boldrini (10 maggio 2016) e “agli auspici e all’azione del Consiglio d’Europa”, il segretario generale della Cei, ha quindi illustrato il contributo della Chiesa Cattolica, a partire dal discorso alla delegazione del Simon Wisenthal Center (24 ottobre 2013), in cui papa Francesco sottolineava come di fronte alla persecuzione e all’emarginazione delle minoranze dobbiamo tutti “sentirci coinvolti”. In questo ambito, il Santo Padre include le persecuzioni dei cristiani in “diversi paesi del mondo” di cui lo stesso monsignor Galantino si è reso “personalmente testimone, nelle molteplici missioni compiute a nome dei Vescovi italiani in Medioriente, con particolare attenzione ai profughi iracheni e siriani”.
Più in generale, la Chiesa italiana, da anni, sta compiendo un’opera educativa per “formare alla cittadinanza responsabile”, ai fini di superare “paure, pregiudizi e diffidenze”. In questo percorso, ha ricordato Galantino, figurano iniziative “di volontariato e di servizio civile in Italia e all’estero”, assieme “all’accoglienza di decine di migliaia di immigrati, rifugiati, richiedenti asilo e vittime della tratta”, fino ad arrivare ai vari progetti “rivolti allo sviluppo integrale della persona”.
Sul piano culturale, il presule ha messo in luce “le iniziative di dialogo interreligioso con Ebrei e Musulmani, come il sostegno alla campagna per la riforma della legge di cittadinanza, così da riconoscerla alle centinaia di migliaia di bambini e ragazzi figli dell’immigrazione e nati o comunque cresciuti nel nostro Paese” per molti dei quali “gli Oratori e la Sale della comunità sono luoghi di incontro e di effettiva integrazione”. Ultima iniziativa in ordine di tempo è stata, appena ieri, il Giubileo dei carcerati, associato alla promozione della loro dignità e all’“impegno a rendere i luoghi di detenzione italiani degni di uno Stato di diritto”.
Questa opera di formazione, ha precisato il segretario generale della Cei, non consiste solo in una “trasmissione di coscienze” ma nel “passaggio di una testimonianza vissuta, che presuppone lo stabilirsi di una comunione di vita” con “le giovani generazioni”, in una alleanza “sempre aperta alla verità”. Assieme alle conoscenze, ai giovani vanno trasmesse “la passione per l’incontro e la conoscenza dell’altro, promuovendo un coinvolgimento attivo e responsabile dei nostri giovani”, ha aggiunto.
Compito dell’Europa, quindi, è soprattutto rafforzare la propria “sicurezza sociale”, proteggendosi più che dai fattori esterni (“immigrati, islam, terrorismo”), da quelli interni, a partire da “razzismo”, “xenofobia”, “nazionalismi” e “localismi”: per far ciò, servono “una politica comune, un’organizzazione più forte, una difesa condivisa, una politica dell’immigrazione aperta alle identità molteplici”.
L’antidoto alla “diffidenza” e alla “paura” rimane allora, in un’ottica laica ed aconfessionale, “l’educazione al rispetto dell’altro, il richiamo inesausto alla dignità assoluta di ogni persona umana, senza opzioni parziali inevitabilmente falsificanti e non di rado strumentali”, ha spiegato monsignor Galantino.
La condizione è che “tutti ci sentiamo impegnati a non arrenderci di fronte ad alcune derive che sembrano caratterizzare l’attuale clima culturale” che “è più propenso a livellare le differenze che ad armonizzarle, a globalizzare (nel senso deteriore del termine) piuttosto che a comporre”, favorendo, pertanto, “atteggiamenti che vanno nella direzione opposta agli obiettivi che questa Commissione si è data”, ha poi concluso monsignor Galantino.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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