Dopo l’apertura, il 2 novembre scorso, che ha visto gli interventi del cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, e di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ieri pomeriggio è stata la volta di José ‘Pepe’ Mujica, ex presidente dell’Uruguay.
Nel suo intervento – riporta il Sir – Mujica, ateo dichiarato, ha elogiato l’insegnamento di Papa Francesco in particolare su due punti che dice di condividere: la cultura dello scarto e il dio-denaro. “Ha una importanza fondamentale che lo dica il Papa, perché la sua voce ha una dimensione intercontinentale”, ha detto. “Il Papa sta utilizzando la millenaria esperienza della Dottrina sociale della Chiesa” per portare avanti queste istanze, e le sue dichiarazioni raggiungono tutti, credenti e non.
Secondo l’ex capo di Stato, “è in atto un processo di concentrazione atroce della ricchezza nel mondo: questo crea un circolo vizioso, perché le decisioni prese in ambito politico sono a favore di giganteschi interessi economici. Sono situazioni diaboliche. Nel mondo in cui viviamo si stanno moltiplicando le disuguaglianze e le ingiustizie – ha ricordato – in America Latina 32 persone possiedono quanto 300 milioni di persone e il loro patrimonio aumenta del 21% l’anno. Questo è il motivo per cui cresce il Pil. Tutto ciò accade nel mondo intero”.
‘Pepe’ Mujica ha fatto notare anche che “i trattati internazionali e gli accordi di libero scambio tolgono spazio alla sovranità nazionale degli Stati “. Di conseguenza “il sistema di rappresentanza sta perdendo credibilità” perché la politica “non vive come la maggioranza della società. La nostra democrazia rappresentativa è malata perché sta seguendo gli stessi valori della società di mercato e la religione contemporanea è diventata il denaro”.
Guardando sempre al panorama internazionale, Mujica ha definito “superbo” l’atteggiamento del Papa sulla mediazione del Vaticano nella crisi politica ed umanitaria in Venezuela. “E’ una situazione da risolvere ma non è un problema di oggi: è una deformazione storica che non ha niente a che vedere con questa congiuntura”. A suo avviso, essa non si risolverà solo “se l’opposizione andrà al governo, perché l’economia rimane la stessa: è un sistema che dipende solo dal petrolio e dal mercato internazionale e importa alimenti. Ma il cibo va prodotto in casa. E quello che conta è il bene del popolo venezuelano, al quale sono molto affezionato. Vorrei poter fare di più”. “Bisogna imparare a negoziare – ha detto -. Non si può sfamare la gente con grano importato”.
In ogni caso, “non si può vivere oppressi dal mercato che ci obbliga a comprare, comprare. Non paghi con i soldi ma con il tempo della tua vita”, ha sottolineato il presidente emerito dell’Uruguay, divenuto famoso in tutto il mondo per la sua sobrietà e saggezza contadina. “Non c’è cosa più meravigliosa del miracolo di essere vivi”, ha aggiunto, “la vita non è fatta solo per lavorare ma ha bisogno di tempo libero per l’esercizio della libertà. La libertà di avere tempo per fare le cose che ci piacciono: stare con i figli, con gli amici, andare pescare….”.
A proposito dei Movimenti sociali, il politico ha osservato: “Spesso sono criticati, non compresi. Però è una libera scelta intraprendere un cammino di lotta al servizio e in solidarietà con gli altri esseri umani. Fa parte del libero arbitrio orientare le forze della nostra esistenza verso qualcosa che ci motiva”. E ancora: “Tutti i passi del progresso umano sono stati una conseguenza di movimenti organizzati di gente che ha lottato per raggiungerli. Le lotte dei Movimenti popolari non sono per se stessi, ma per le generazioni che verranno”.