Foto: Daniele Aloisi © Croce Rossa italiana

Rinunciano al viaggio di nozze per aiutare i terremotati

Alessandra e Carlo si sono sposati il 29 ottobre. Il giorno dopo hanno indossato le divise della Croce Rossa e sono partiti alla volta di Camerino, una delle città più colpite con migliaia di sfollati

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Carlo e Alessandra vivono a Senigallia e si sono sposati sabato 29 ottobre: il giorno dopo hanno rinunciato al viaggio di nozze e sono andati, come volontari della Croce Rossa, ad aiutare i migliaia di sfollati di Camerino.
Neanche il tempo di finire i festeggiamenti con amici e parenti che i due novelli sposi hanno avvertito la scossa di terremoto più potente degli ultimi 36 anni, quella che ha letteralmente dato un “colpo di grazia” a molti comuni dell’appennino maceratese.
Che fare, a quel punto? Anziché organizzare il classico viaggio di nozze i due hanno indossato le divise della Croce Rossa e sono partiti alla volta di Camerino, una delle città più colpite con migliaia di sfollati.
“Dovevamo fare qualcosa per le comunità colpite dal terremoto. C’è chi fa le bomboniere solidali, noi invece abbiamo scelto il viaggio di nozze solidale”, raccontano i due, che operano soprattutto nelle strutture d’accoglienza organizzate da Protezione Civile e CRI. “Il giorno dopo il matrimonio eravamo nel nostro Comitato locale a disposizione e poi, dopo l’allerta per il personale sul terreno, abbiamo dato la nostra disponibilità: siamo arrivati questa mattina (mercoledì 2 novembre) e staremo qui fino a domenica”.
Carlo e Alessandra lavorano prevalentemente in cucina e aiutano nella preparazione di circa 1.500 pasti al giorno ai residenti camerti e ai tanti studenti che in questa straordinaria cittadina marchigiana si erano trasferiti. “Quando abbiamo detto ad amici e parenti quello che volevamo fare, nessuno ci voleva credere. La luna di miele nelle zone terremotate? Impossibile per tutti”, raccontano i due.
Carlo aggiunge: “Sono convinto che ancora oggi  in molti siano convinti che fosse tutto uno scherzo”. Gli amici della Croce Rossa – che ben li conoscono – hanno invece capito che non scherzavano: “Il giorno del matrimonio ci hanno festeggiato con tutti i tradizionali scherzi ovviamente in tema Croce Rossa.  Poi, il giorno dopo, ci hanno visti operativi”.
La loro è una storia simbolica ma non è l’unica: sono decine i volontari che, nella Croce Rossa, in Protezione Civile o nelle Brigate di Solidarietà Attiva, hanno investito parte del loro tempo nel sostegno alle popolazioni sfollate.

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ZENIT Staff

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