Teatro Quirino: luci su una Napoli sconosciuta

Giuliana De Sio mattatrice in “Notturno di donna” di scena a Roma fino a domenica

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Il dubbio avvolge il pubblico: si tratta di un incubo o sarà vero? È questa l’atmosfera onirica in bilico tra sogno e realtà nella villetta celeste in un sobborgo a ridosso della metropoli napoletana. Ospiti inattesi scuotono la routine delle notti solitarie di Adriana, una casalinga, moglie di Michele, un metronotte, già madre di due bambini e incinta di un terzo. Ogni sera come tutte le altre: cena in solitudine e televisione, fino all’inaspettata visita.
Una donna Rosanna la fa sobbalzare e la supplica di entrare in casa per sfuggire a un’aggressione. Modi da vamp e tono beffardo, che accendono in Adriana la spia dei ricordi: non una sconosciuta qualsiasi, ma la sua ex compagna di scuola, notoriamente antipatica. E si avvicendano nella memoria, immagini della sua infanzia a Napoli. Non è dato sapere se si tratta di proiezioni della sua mente o visioni realmente accadute ed è proprio l’equivoco a incuriosire e tenere alta l’attenzione. Il padre operaio, succube della madre dalla forte personalità: il dialetto, le processioni, le feste in casa a ritmo di rock, la nostalgia di quegli anni. E del suo primo amore: Sandro, un ragazzo disagiato che la metterà incita, tra lo sgomento e il rifiuto della famiglia, che la darà, invece, in sposa al metronotte Michele.
E più tardi alla sua porta busserà anche Arturo, il marito “cornuto” di Rosanna, che tenterà di sedurla, col suo fascino televisivo e qualche bicchierino in più. E arriverà anche il suo amato Sandro, ormai un ex galeotto, più dentro che fuori dalla galera. E infine Michele, che tra lo stupito e il complice si si alleerà con gli ospiti, in un climax di ansia e terrore, che culminerà con un finale catartico e inaspettato.
Giuliana De Sio impareggiabile, che si muove, ride e piange con convinzione e naturalezza tali da ipnotizzare la platea. Perfetta, nel ruolo della casalinga sola e nevrotica, carica di rimpianti di gioventù e appiattita dal grigiore quotidiano. Superba è inoltre la performance di Gino Curcione, fantasma della madre e del padre di Adriana: interprete “ad hoc” della comicità campana, con la briosità e la drammaticità propria della tradizione teatrale locale, da Eduardo ai moderni Salemme e Siani. Un’opera metropolitana scritta da Annibale Ruccello, per la regia di Enrico Maria Lamanna, che la attualizza periodicamente in una continua evoluzione scenica, arricchendola di nuovi elementi, per coinvolgere in una spirale onirica anche lo spettatore più esigente.
Una pièce spassosa e allo stesso tempo, meditativa, per riflettere sulla società moderna dalle tante ignorate realtà degradate che nascondono drammi apparentemente insondabili.
***
Notturno di donna con ospiti
Al Teatro Quirino di Roma fino al 6 novembre
Di Annibale Ruccello
Regia: Enrico Maria Lamanna
Personaggi e interpreti
Adriana: Giuliana De Sio
Madre/padre: Gino Curcione
Rosanna: Rosaria de Cicco
Sandro: Luigi Iacuzio
Arturo: Andrea De Venuti
Michele: Francesco Di Leva
Scene: Roberto Ricci
Costumi: Teresa Acone
Disegno e luci: Stefano Pirandello
Musiche: Carlo De Nonno

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Rita Ricci

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione