Lettura
È triste questo giorno? Di fronte alla morte, la tristezza nasce dalla mancanza di fede nella risurrezione del Signore e nella promessa che anche noi risorgeremo. La tristezza è di chi pensa che con la morte tutto finisce e chiama “morti” coloro che la Chiesa chiama invece “defunti”: uomini e donne che hanno terminato di svolgere quaggiù il loro compito e vivono oltre i confini della terra… Per i credenti in Gesù Cristo, il 2 novembre non è un giorno triste: è caratterizzato dalla dolce malinconia che i canti, le melodie della preghiera della Chiesa esprimono di fronte al momento della temporanea separazione.
Meditazione
Il nostro sguardo, innalzato ieri al Paradiso, la “Casa luminosa e bellissima, dentro le cui mura Egli già possiede anche me”, continua oggi a volgersi in alto, ma verso il luogo della faticosa purificazione che attende le anime dei salvati per completare ciò che ancora non permette di contemplare, pienamente svelato, il volto di Dio. La preghiera per i nostri defunti oggi si fa particolarmente intensa: non con “una allegra canzone” (ad altre circostanze la Chiesa riserva l’allegria): piuttosto con l’intima gioia che nasce dalla fede in ciò che il Signore ci dice nel Vangelo del giorno: «Colui che viene a me io non lo caccerò fuori. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». È una gioia non vana quella che queste parole ci comunicano: intrisa di riflessione sul senso della vita, sulla serietà che essa esige, sul mistero che circonda l’uomo: sì, sul mistero della vita e della morte in cui il Signore ci accompagna, poiché si è fatto compagno della nostra esistenza e del nostro morire, senza togliere ad essi il peso e la fatica. La nostra parte? Mi viene alla mente un canto: “Vogliamo vivere, Signore, offrendo a Te la nostra vita; con questo pane e questo vino accetta quello che noi siamo. Vogliamo vivere, Signore, abbandonati alla tua voce, staccati dalle cose vane, fissati nella vita vera”. La Chiesa, madre sapiente, abbraccia i defunti con profonda e rispettosa tenerezza, e con segni, gesti e riti illumina e consola il dolore di chi piange per il distacco dalle persone care. A che si deve il diffondersi, persino nella nostra cultura, della paganeggiante manifestazione di halloween, di cui il consumismo si è impadronito?
Preghiera
Dio di infinita misericordia, che stringi nel tuo abbraccio le anime redente dal sangue del tuo Figlio, ti preghiamo con la fede e la speranza che hai acceso nei nostri cuori. Accogli le preghiere e le opere che umilmente ti offriamo, perché le anime contemplino in eterno la gloria del tuo volto.
Agire
Nel Catechismo della Chiesa Cattolica leggerò i paragrafi relativi alla “Vita eterna” (1020-1050) e alle Indulgenze (1471-1479).
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Meditazione a cura di mons. Edoardo Aldo Cerrato, Vescovo di Ivrea, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART.
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Con la fede e la speranza
Meditazione della Parola di Dio di mercoledì 2 novembre 2016 – Commemorazione dei Defunti