Saints in the paradise - Saint Alfonso Maria di Liguorio - Church San Gioacchino in Prati

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I santi? Non sono una piccola casta di eletti…

Spunti di meditazione per le liturgie del 1° e del 2 novembre

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Oggi contempliamo il mistero della comunione dei santi del cielo e della terra e di tutti i defunti. Noi non siamo soli, ma siamo avvolti da una grande nuvola di testimoni: con loro formiamo il Corpo di Cristo, con loro siamo figli di Dio, con loro siamo fatti santi dello Spirito Santo. Gioia in cielo, esulti la terra!
In Paradiso innumerevoli santi e tutti i defunti intercedono per noi presso il Signore, ci accompagnano nel nostro cammino verso il Regno, ci spingono a tenere fisso lo sguardo su Gesù il Signore, che verrà nella gloria in mezzo ai suoi santi.
La liturgia di questi due giorni ci invita a condividere il gioia celeste dei santi, a gustarne la gioia. I santi non sono una piccola casta di eletti, ma una folla senza numero, verso la quale la liturgia ci esorta oggi a levare lo sguardo. In tale moltitudine non vi sono soltanto i santi ufficialmente riconosciuti, ma i defunti battezzati di ogni epoca e nazione, che hanno cercato di compiere con amore e fedeltà la volontà divina. Della gran parte di essi non conosciamo i volti e nemmeno i nomi, ma con gli occhi della fede li vediamo risplendere, come astri pieni di gloria, nel firmamento di Dio.
Disponiamoci a celebrare questi due giorni confessandoci bisognosi della misericordia di Dio, andando a Messa e meditando questi brani del Catechismo della Chiesa Cattolica:
957 La comunione con i santi «Non veneriamo la memoria dei santi solo a titolo d’esempio, ma più ancora perché l’unione di tutta la Chiesa nello Spirito sia consolidata dall’esercizio della fraterna carità. Poiché come la cristiana comunione tra coloro che sono in cammino ci porta più vicino a Cristo, così la comunione con i santi ci unisce a Cristo, dal quale, come dalla fonte e dal capo, promana tutta la grazia e tutta la vita dello stesso popolo di Dio» 517:
«Noi adoriamo Cristo quale Figlio di Dio, mentre ai martiri siamo giustamente devoti in quanto discepoli e imitatori del Signore e per la loro suprema fedeltà verso il loro Re e Maestro; e sia dato anche a noi di farci loro compagni e condiscepoli»518.
958 La comunione con i defunti. «La Chiesa di quelli che sono in cammino, riconoscendo benissimo questa comunione di tutto il corpo mistico di Gesù Cristo, fino dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con una grande pietà la memoria dei defunti e, poiché “santo e salutare è il pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti dai peccati” (2Mac 12,46), ha offerto per loro anche i suoi suffragi»519. La nostra preghiera per loro può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione in nostro favore.
959 Nell’unica famiglia di Dio. «Tutti noi che siamo figli di Dio e costituiamo in Cristo una sola famiglia, mentre comunichiamo tra di noi nella mutua carità e nell’unica lode della Trinità Santissima, corrispondiamo all’intima vocazione della Chiesa» 520.
In sintesi
960 La Chiesa è «comunione dei santi»: questa espressione designa primariamente le «cose sante» (sancta), e innanzi tutto l’Eucaristia con la quale « viene rappresentata e prodotta l’unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo»521.
961 Questo termine designa anche la comunione delle «persone sante» (sancti) nel Cristo che è «morto per tutti», in modo che quanto ognuno fa o soffre in e per Cristo porta frutto per tutti.
962 «Noi crediamo alla comunione di tutti i fedeli di Cristo, di coloro che sono pellegrini su questa terra, dei defunti che compiono la loro purificazione e dei beati del cielo; tutti insieme formano una sola Chiesa; noi crediamo che in questa comunione l’amore misericordioso di Dio e dei suoi santi ascolta costantemente le nostre preghiere»522.
***
(518) Martyrium sancti Polycarpi, 17, 3: SC 10bis, 232 (Funk 1, 336).
(519) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 50: AAS 57 (1965) 55.
(520) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 51: AAS 57 (1965) 58.
(521) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 3: AAS 57 (1965) 6.
(522) Paolo VI, Credo del popolo di Dio, 30: AAS 60 (1968) 445.
 
 
 
 

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Archbishop Francesco Follo

Monsignor Francesco Follo è osservatore permanente della Santa Sede presso l'UNESCO a Parigi.

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