È stato un evento storico la commemorazione dei 500 anni della Riforma vissuta ieri da cattolici e luterani in Svezia, alla presenza di Papa Francesco. “L’ecumenismo sta molto a cuore al Santo Padre. Il Santo Padre vuole favorire l’unità con tutti i cristiani”, ha commentato ai microfoni della Radio Vaticana il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Il porporato si dice grato “che il Santo Padre abbia accettato questo invito dei luterani a venire qui, in Svezia, per commemorare la Riforma. Si è visto come il Santo Padre sia stato molto gioioso di questa cosa. Ha ascoltato tutto molto bene, soprattutto le testimonianze di persone provenienti da diverse regioni del mondo. E la sua risposta è stata molto chiara nell’incoraggiare ad andare avanti, di non avere paura e di avere la forza di vedere tutte le sfide che sono presenti per superare questa realtà”.
Sfide che permangano soprattutto sul piano dottrinale, come sottolineato sempre da Koch nella conferenza stampa di ieri dopo la preghiera ecumenica nella cattedrale di Lund. Tra queste, il cardinale ha enumerato il sacerdozio femminile che – ha detto – “è una questione ecclesiologica” e altre questioni morali, come gender, famiglia, omosessuali.
Sulla intesa firmata congiuntamente da Caritas Internationalis e World Service, braccio caritativo della Federazione Luterana Mondiale dedicata al servizio per poveri e migranti, Junge ha osservato che “questa dichiarazione comune non è solo una strategia da ong ma il modo di avere un terreno comune per conoscersi sempre meglio”.
Entusiasta il commento del portavoce vaticano, Greg Burke, che alla emittente vaticana ha dichiarato: “È stato un giorno molto, molto impegnativo ma anche molto bello. Senza dubbio, credo che sia una delle cose più belle! Il Papa ha seguito molto il suo discorso scritto, però in un momento– nel pomeriggio – ha parlato della ‘rivoluzione della tenerezza’. E questo si vede veramente che ha toccato la gente…”. “C’erano queste testimonianze di persone provenienti da diverse parti del mondo, impegnate”, ha aggiunto Burke; il Papa “è stato toccato da una signora che ha parlato della ‘pazzia’ e il Papa ha detto: sì, questa è la pazzia di quelli che amano Gesù Cristo”.