“In un Paese corrotto come il nostro anche la Magistratura non può essere un luogo di Santi. Le leggi sono fatte a misura dei potenti e di chi ha soldi. La Giustizia in Italia non ha mai funzionato come avrebbe dovuto, poi è arrivato Berlusconi con tutta la sua attività illegale e criminale”. Non ha usato mezzi termini Sabina Guzzanti, ospite del Fiuggi Film Festival in occasione della proiezione di La Trattiva.
La regista è arrivata nella cittadina termale in tempo per sentire l’applauso del numeroso pubblico ai titoli di coda. Salita sul palco ha subito ricordato che il suo lavoro ha avuto 20 minuti di standing ovation al festival di Venezia, ma poi non gli è stato “permesso di uscire nelle sale cinematografiche”.
Dopo Venezia infatti, l’attenzione mediatica e degli esercenti è stata pressoché inesistente. “Questa volta i politici sono stati più furbi. Hanno messo in atto un ostruzionismo più sottile che impedisse una ribalta di ritorno. Non hanno quindi parlato male del mio film, non ne hanno parlato e basta, lo hanno semplicemente ignorato. Bondi, ad esempio, quando era ministro della cultura, lanciando anatemi per il mio film Draquila, in quei giorni al festival di Cannes, mi ha fatto solo un favore, tutti erano curiosi di vederlo!”
Una nuova mission per la pasionaria Guzzanti che sta promuovendo il suo “La Trattativa” in tutta Italia, tra paesi e città.
“Ho dovuto fare questo film – sostiene – perché abbiamo la necessità di una rivoluzione morale e culturale. La stessa Giustizia non funziona in Italia. Non ha mai funzionato. Le leggi sono fatte a misura dei potenti, di chi ha soldi”.
Sabina Guzzanti sarà uno dei personaggi di punta della prossima stagione televisiva di La7 dove riproporrà il suo TgPorco, “Spero che non me lo censurino di nuovo come accaduto anni fa”.
E, ancora, sul suo film: “è stato boicottato da tutte le firme della stampa italiana – accusa – Sono stata anche cacciata dalla Rai per aver denunciato quanto la riforma della tv fosse una fregatura. L’argomento del mio film è stato osteggiato dal Presidente della Repubblica Napolitano, e questo ha intimorito i direttori dei giornali che hanno avuto paura di contraddire un vecchietto di 87 anni”.
In platea a Fiuggi tanti giovani, ai quali la Guzzanti ha sottolineato quanto l’Italia non sia mai stata “arretrata” come oggi, “prima dell’arrivo di Berlusconi eravamo comunque un paese civile. Fare un film come il mio affrontando un tema così scottante in cui ogni potente o politico che sia è coinvolto, è come per un elefante pattinare sul ghiaccio!”
Infine la Guzzanti ha incoraggiato i giovani a non perdere la speranza e a impegnarsi per migliore il nostro paese, non rinunciando mai ai propri sogni ed aspettative.
Sabina Guzzanti: "Cercherò di resistere almeno due mesi"
Ospite al Fiuggi Film Festival, la regista non si risparmia critiche e riflessioni, anticipando anche il prossimo progetto con La7