Ennio Morricone e Alessandro De Rosa insigniti del Premio “Giovanni Paolo I”

Sabato prossimo, a Santa Giustina, in occasione della cerimonia di consegna, sarà presentato il libro autobiografico del grande compositore romano

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Il Premio “Giovanni Paolo I” andrà quest’anno, per la sezione musica, ai compositori Ennio Morricone e Alessandro De Rosa. La cerimonia di consegna si terrà sabato 30 luglio, alle 18, presso il centro Papa Luciani di Santa Giustina (Belluno).
Nel corso della serata, coordinata da Michelangelo De Donà dell’Università degli Studi di Pavia, sarà presentato il libro Inseguendo quel suono. La mia musica, la mia vita (Ed. Mondadori).
Negli anni passati il premio di questa sezione era stato assegnato, tra gli altri, a Frate Alessandro (tenore), Katia Ricciarelli e Rossella Ruini (soprani), a Stefano Mainetti (compositore), Daniele Guido Moles (direttore d’orchestra), senza dimenticare altre sezioni con Joaquin Navarro Valls, Antonino Zichichi, Arrigo Sacchi, Giovanni Scifoni, Ignazio Oliva.
Per quanto riguarda il libro, Morricone ricorda «questa lunga esplorazione, questa lunga riflessione, a questo punto della mia vita è stata importante e persino necessaria. Entrare in contatto con i ricordi non significa solamente malinconia di qualcosa che sfugge via come il tempo, ma anche guardare avanti, capire che ci sono ancora, e chissà quanto ancora può succedere».
Questo libro è il risultato di anni di incontri fra Ennio Morricone e il giovane compositore Alessandro De Rosa. È un dialogo denso e profondo, e allo stesso tempo chiaro ed esatto, che parla di vita, di musica e dei modi meravigliosi e imprevedibili in cui vita e musica entrano in contatto e si influenzano a vicenda.
Morricone racconta con ricchezza di particolari il suo percorso: gli anni di studio al Conservatorio, gli esordi professionali per la Rai e la Rca dove scrive e arrangia numerose canzoni di successo – sua, tra le tante, Se telefonando, interpretata da Mina –, le collaborazioni con i più importanti registi italiani e stranieri, da Leone a Pasolini, a Bertolucci e Tornatore, da De Palma a Almodóvar, fino a Tarantino e all’ultimo premio Oscar.
In pagine che danno vertigine a chiunque ami la musica e l’arte, il maestro apre per la prima volta le porte del suo laboratorio creativo, introducendo il lettore alle idee che stanno al cuore del suo pensiero musicale e fanno di lui uno dei più geniali compositori del nostro tempo. Con lucida onestà Morricone ci racconta cosa significa per lui comporre, svelandoci il rapporto misterioso e ambivalente che lega musica e immagini nel cinema, ma anche l’urgenza creativa che sta alla base delle sperimentazioni nell’ambito della musica assoluta.
Le pagine procedono in un dialogo che unisce il dato biografico alla riflessione musicologica, l’aneddoto alla spiegazione tecnica: «È curioso osservare e riesaminare la propria vita attraverso un percorso del genere. Non avrei mai pensato che lo avrei fatto. Poi recentemente ho conosciuto Alessandro, e questo progetto si è sviluppato così gradualmente e spontaneamente che io stesso ho ripreso contatto con i fatti che emergevano, quasi senza rendermene conto. Oggi posso dire d’aver assunto nuove posizioni rispetto ad alcuni accadimenti, quelli che solitamente durante l’arco di una vita succedono senza avere il tempo di essere messi in prospettiva».
Un secondo appuntamento sul libro di Morricone in serata alle 20.30 per la cena con l’autore presso la locanda baita “A l’Arte” di San Gregorio nelle Alpi (info e prenotazione: tel. 0437800124 – andrea47_1@libero.it).

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ZENIT Staff

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