Prendi la tua penna e scrivi quanto ti devo…
Ogni giorno, per ordine di Gesù, il mio prossimo prende la penna per scrivermi: mi devi la tua vita.
Non è che tra noi ci siano debiti speciali. Eppure spesso mi alzo, al mattino, con la voglia matta di sdebitarmi con tutti: azzerare il contenzioso. Avverti nell’aria un qualcosa da far quadrare, ma non sai che cosa, né come fare.
Avevo un compagno di lavoro che manifestava, nei miei confronti, un certo malessere, un nervosismo che non mi sembrava ragionevole. Mi dicevo in continuazione: “Che cosa gli ho fatto? In che cosa posso aver mancato con lui? Insomma, che cosa vuole, che cosa pretende da me? Se lo sapessi lo accontenterei subito.”
Finché mi sono deciso di non tirare per le lunghe questa storia, ma di azzerare qualsiasi eventuale mio debito. Ho smesso di cercare in che cosa e di quanto gli fossi debitore. Ho capito che non è proprio eguagliando, ma superando, oltrepassando, sperperando te stesso per amore che puoi far giustizia.
Beata incontentabilità del prossimo che non ti permette di risparmiare nulla di te, finché non gli hai donato la vita, non gli hai fatto giustizia, non gli hai dato quanto gli spetta.
In questo istante ti so amare e… i conti tornano.
Fare giustizia
Prima ancora di saldare i debiti, la cosa più importante è amare