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Fare filò

Attirati e affascinati dall’umiltà, bisognosi e cercatori di infinito calore, tutti gli uomini in quella stalla di Betlemme dove naque Gesù trovano risposta

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Il Natale anche per noi veniva nel freddo rigido della campagna, forse per insegnare che l’amore di Dio si trova nel calore di una famiglia, riunita in una stalla. Dalla scuola tornavamo con i  piedi gelati dal vento e ci si infilava dritti a godere il tepore della stalla e a riscaldarci le mani sulla schiena delle mucche.
Del resto l’unico ambiente riscaldato era quello abitato dalle bestie: due cavalli, otto mucche, quattro buoi e qualche vitellino. Alla sera, tornati dal lavoro gli adulti, dalla scuola e dal catechismo i bambini, sbrigate le faccende le donne, dopo cena ci si radunava tutti a “fare filò” attirati dal calduccio.
Era un momento privilegiato della giornata, in cui ci si ritrovava soprattutto a “fare famiglia”; eravamo in 40 a formare questa “realtà patriarcale”.Si godeva di stare insieme ad amici che, alla sera, accorrevano portando amici degli amici.
Mi sono domandato, conoscendo per altro la risposta, chissà perché Gesù per nascere ha voluto scegliere proprio una stalla abitata e riscaldata da un  bue e da un asinello: forse perché quel calore attirava tanta gente infreddolita. Ma la verità è che in quella stalla il Calore del Cielo è venuto a sposare il gelo della terra.
Attirati e affascinati da quell’umiltà, bisognosi e cercatori di infinito calore, tutti gli uomini in quella stalla trovano risposta. Alla presenza di Gesù respirano quell’Amore Trinitario che raduna e rallegra la famiglia di Dio.
Ciao da p. Andrea

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Andrea Panont

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