La prima parte di questa intervista è stata pubblicata ieri.
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Sono migliaia le persone che i Romani hanno crocifisso. Perché l’unica memoria che rimane e resiste nel tempo è quella di Gesù?
Se Gesù non fosse risorto, realmente risorto, sarebbe stato un uomo come tutti gli altri, crocifisso giustamente o ingiustamente, come tutti gli altri. La differenza la fa la risurrezione. È con Cristo Risorto che inizia la risurrezione del mondo: il Risorto dona il suo Santo Spirito, che è il Datore della vita nuova nei cuori. Anche oggi è lo Spirito di Dio che rinnova la faccia della terra: lo Spirito dato da Cristo, dal corpo di Cristo, dalla Chiesa.
Si dice che l’accettazione delle sofferenze e della Croce da parte del Figlio di Dio è segno distintivo dei cristiani. In che senso?
Non è la sofferenza e la croce il segno distintivo del cristiano. È invece l’assunzione della croce e della sofferenza dei fratelli per recare loro salvezza e liberazione. La sofferenza è della condizione umana, perché è il frutto del peccato. Il cristiano è chiamato innanzitutto a non creare sofferenza verso i propri fratelli, liberandosi da ogni trasgressione, vizio e peccato. Gli adulteri, i ladri, gli omicidi, gli spargitori di calunnie, coloro che non condividono con l’altro i propri beni creano sofferenza agli altri e non sono cristiani. Cristiano è colui che non solo non crea sofferenza in nessun modo, ma sa anche assumere sempre ogni sofferenza, condividendola con i fratelli. Appunto come Cristo Gesù che non solo è innocente e senza macchia, ma ha preso su di sé ogni nostro peccato, ogni nostra sofferenza, ogni nostra malattia espiando e portando tutto nel suo corpo.
Ancora più inverosimile è la Risurrezione. Quali sono gli argomenti per credere ad un evento unico e straordinario come la Resurrezione?
Ogni argomento umano, storico, resta umano e storico. Gli argomenti umani sono neutri. È l’argomento divino che rinnova cuori e menti. I discepoli non credettero per il sepolcro vuoto. Fin dal primo istante la risurrezione è Vangelo, annunzio, predicazione. “Andate, dite che è risorto”. Valido invece è l’argomento divino. Gesù Risorto risorge nel cuore dei suoi discepoli scrivendosi in essi per mezzo del suo Santo Spirito. È la potenza dello Spirito Santo che cambia un cuore, anche oggi. Ma lo Spirito lo porta e lo dona chi ha scritto dallo Spirito Cristo Gesù nel suo cuore. Nella risurrezione si crede sempre allo stesso modo: il cristiano, presenza vera di Cristo Risorto, porta il suo Santo Spirito e con esso scrive Cristo nei cuori. Si crede in Cristo per scrittura. Se Cristo non è scritto, si può parlare anche per secoli di Lui, rimane solo un pensiero filosofico o religioso. Pensiero, non Persona scritta nel cuore.
Tanto è più incredibile la Risurrezione quanto il fatto che i cristiani credono a questo evento come fondamentale per la propria fede. E con questa fede sono capaci di donare anche la propria vita per la realizzazione del bene. Come si può spiegare questo comportamento?
I comportamenti cristiani non si spiegano, si mostrano. Cristo Gesù non spiegò al Centurione la sua figliolanza divina, gliela mostrò morendo da Santo sulla croce; quale fu la confessione di quell’uomo? “Veramente costui era figlio di Dio”. Gesù nel Vangelo mai spiega il suo essere e mai illumina la sua relazione con il Padre: la vive e la mostra. Gli altri la vedono. Alcuni la negano. Altri si aprono alla fede. La nostra fede non si dice, ma si mostra. La verità non si dice, si mostra. La carità non si dice, si mostra. La risurrezione non si dice, si mostra. Cristo non disse la sua risurrezione. Si mostrò risorto, risuscitò nei suoi discepoli, lasciandosi scrivere nei loro cuori per opera dello Spirito Santo. La forza del cristiano è lo Spirito Santo che vive in lui. Non è un fatto del passato, ma è un evento di oggi. Oggi lo Spirito è dato ed oggi lo Spirito vive ed opera. Oggi crea i martiri e i testimoni della fede. Vero cristiano è colui che porta lo Spirito vivo e con esso scrive Cristo Gesù nel cuore dei fratelli.
Da queste considerazioni possiamo dedurre che la fede è comprensibile e spiegabile dalla ragione ma è fondamentalmente un fenomeno di cuore. Ed è attraverso il cuore che gli umani capiscono, vivono e crescono. Lei che ne pensa?
La fede non è né questione di cuore e né di mente. È questione di scrittura di Cristo nel cuore e nella mente e chi scrive Cristo è lo Spirito Santo. Ma chi porta lo Spirito Santo è il cristiano. Se il cristiano porta lo Spirito, lo Spirito scrive Cristo nei cuori, nasce la fede, perché nasce Cristo nei cuori. Se il cristiano non porta lo Spirito, Cristo non viene scritto e nessuna fede nasce. Il problema allora non è il mondo che non crede. Il vero problema è il cristiano che non porta lo Spirito: Cristo non viene scritto nei cuori, mai si crede in Lui. Al massimo si potrebbe credere in un Cristo verità. Mai si potrà credere in Cristo vita, perché lo Spirito non lo ha scritto in noi. Tutto è nel compimento oggi della profezia di Geremia: “Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: “Conoscete il Signore”, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato» (Ger 31,31-34). Chi è allora il cristiano? Colui che scrive Cristo in ogni cuore per opera dello Spirito Santo che lui porta vivo e dal quale è portato.
Gesù Pantocratore, Cefalù / Wikimedia Commons - José Luiz Bernardes Ribeiro, CC BY-SA 4.0
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