Massimo Gandolfini

Massimo Gandolfini - ZENIT (FC)

Gender. Gandolfini: “Da Cirinnà e Lo Giudice ennesimo ddl ideologico”

Il presidente del Comitato del Family Day denuncia gli intenti da “stato etico” della proposta di legge: carcere ai danni dei medici o psicologi che usino sui minori “terapie di conversione dell’orientamento sessuale”

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“La strategia contro l’umano – ma anche contro il buon senso – non si ferma”. Con queste parole, Massimo Gandolfini, presidente del Comitato promotore degli ultimi due Family Day, ha commentato il deposito, avvenuto in Senato lo scorso 14 luglio, del ddl 2402 dal titolo Norme di contrasto alle terapie di conversione dell’orientamento sessuale dei minori.
Primo firmatario del ddl è il sen. Sergio Lo giudice (Pd), che – ricorda Gandolfini – ha contratto matrimonio gay ad Oslo e oggi è “padre” di un bimbo avuto con utero in affitto. Fra i firmatari anche la Sen. Monica Cirinnà (Pd).
“In buona sostanza il ddl chiede la galera fino a due anni e una multa da 10mila a 50mila euro – prosegue Gandolfini – per “chiunque esercitando la pratica di psicologo, medico psichiatra, psicoterapeuta, terapeuta, consulente clinico, counsellor, consulente psicologico, assistente sociale, educatore o pedagogista faccia uso su soggetti minorenni di pratiche rivolte alla conversione dell’orientamento sessuale” (art.2).
Va, quindi, sanzionata “ogni pratica finalizzata a modificare l’orientamento sessuale […] eliminare o ridurre l’attrazione emotiva, affettiva o sessuale verso individui delle stesso sesso, di sesso diverso o di entrambe i sessi” (Art.1, comma 1)”.
“Ciò significa – afferma ancora il portavoce del Family Day – che un minore che vive con disagio il suo orientamento sessuale, con l’aiuto e l’approvazione dei genitori, non può e non deve trovare alcun professionista che lo aiuti, salvo solo confermarlo nell’orientamento vissuto con sofferenza”.
“Siamo allo Stato Etico – denuncia Gandolfini – omosessualità, bisessualità e transessualità sono dogmi morali intoccabili a anche difronte alle valutazioni che può fare un esperto medico psichiatra. Che ne è della libertà? La libertà di scelta, la libertà di ricerca, la libertà di educazione dei genitori? Senza contare quanto instabili ed insicure sono le scelte emotivo-affettive che caratterizzano gli anni dell’adolescenza!”.
“La solita schizofrenia tipica delle menti che si credono illuminate e che si alimentano solo di insensate ideologie: da un lato la pretesa di libertà assoluta di scegliere l’orientamento e l’identità di genere che si vuole fin dalle scuole dell’infanzia, dall’altro la negazione di essere liberi di scegliere il percorso di assistenza psicologica che meglio si addice alla propria condizione di disagio emotivo, sempre qualora esso si manifesti”.
In conclusione il presidente del Comitato, lancia “un appello a tutte le persone di buon senso: uniamo le nostre forze per fermare, con tutti gli strumenti democratici a disposizione, questo folle treno in corsa”.

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ZENIT Staff

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