Lettura
L’evangelista mette in rilievo il fatto che Gesù Maestro, non solo annunciava la Buona Novella del Regno, ma Lui stesso è segno vivo del Regno. Egli si è già offerto come fonte di ristoro e di pace. Il Vangelo di oggi rivela come Gesù voglia che si usi misericordia verso chi spesso viene invece emarginato. Per questa sua predilezione per i piccoli e gli esclusi, Gesù fu contrastato, criticato e perseguitato: ogni occasione diventa pietra d’inciampo, soprattutto per chi presume di essere giusto.
Meditazione
Il Vangelo di oggi ci propone una pietra di inciampo, e a sollevarla sono i farisei. Di sabato, i discepoli non solo camminano tra le messi, ma raccolgono le spighe per mangiarle: stanno “lavorando”, trasgredendo la legge che impone il riposo del sabato. È uno scandalo e, forti dei loro fondamenti biblici, vanno subito a richiamare Gesù. Il Maestro risponde a costoro, che sono dei fini conoscitori della legge della Scrittura, con tre citazioni della Bibbia. Da un libro storico (1Sam 21,2-7) cita il caso di Davide, che fece una cosa proibita dalla legge, perché tolse il pane sacro dal tempio e lo dette da mangiare ai soldati che avevano fame. Da un libro legislativo (Lev 24,5-9) ricorda che nel tempio di Gerusalemme, di sabato, i sacerdoti lavorano molto di più degli altri giorni della settimana, poiché devono sacrificare gli animali per l’offerta, ed è la legge stessa che li obbliga. Da ultimo, cita una frase da un libro profetico (Os 6,6), che diventa la chiave di lettura, non solo del precetto, ma delle motivazioni profonde di chi si reputa giusto davanti agli uomini e a Dio: “Misericordia voglio e non sacrificio”. La parola misericordia significa avere il cuore nella miseria degli altri. Chi è misericordioso è vicino alla sofferenza delle persone, riesce ad identificarsi con loro. Misericordia è l’azione quotidiana di Dio per l’umanità. Queste del Cristo non sono giustificazioni ma lenti per poter arrivare al nocciolo della questione: Dio ha preteso il riposo del sabato non per rendere l’uomo schiavo ma libero di esprimere relazioni autentiche. Matteo fa terminare Gesù con questa frase: «il Figlio dell’uomo è signore del sabato!». Cristo stesso è il criterio di interpretazione della Legge, poiché ci rivela Dio non come padrone ma come Padre.
Preghiera
Cantate al Signore, a lui inneggiate, meditate tutte le sue meraviglie. Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, ricercate sempre il suo volto. Ricordate le meraviglie che ha compiuto, i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca. Voi, stirpe di Abramo, suo servo, figli di Giacobbe, suo eletto. È lui il Signore, nostro Dio: su tutta la terra i suoi giudizi (dal Salmo 104).
Agire
Ricercherò il significato degli atti di culto che pongo in essere, per dare maggiore consapevolezza al mio agire.
Meditazione a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it.
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Il culto della misericordia
Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 12,1-8