In un mondo in cui la scienza ha, in alcuni casi, il proposito di demolire la dimensione soprannaturale dell’uomo, avocando a sé ogni controversia filosofica e spirituale, diventa quasi anacronistico parlare di “ontologia” o meglio dell’essenza dell’essere che tutto sovrasta. Curiosamente però in Svizzera, patria del cioccolato e dell’orologio dai meccanismi perfetti, si investe, come riportato dal Corriere della Sera, sulla ricerca “ontologica” e si finanzia, con oltre 20 milioni di franchi, il campo sconfinato della filosofia che non è certo materia empirica.
A volte, dove manca il convincimento interiore, è il buon senso che può evitare quelle chiusure che il calcolo fine a se stesso è solito difendere e tutelare. Scriveva Pascal: “Con lo spazio l’universo mi contiene e m’inghiotte come un punto, con il pensiero lo contengo io!”. Oggi si ha paura della spiritualità dell’uomo che ha origine nella Parola di Dio, perché mette in chiaro le azioni di un mondo che ha la pretesa di leggere la storia da se stesso.
Si parla molto di mercato e di indici bancari ma si ignora la vera crisi della società che affonda le sue radici nella debolezza interiore dell’uomo. La Chiesa, al di là degli errori di alcuni suoi rappresentanti che hanno giurato fedeltà al Vangelo solo a parole, è ricca di carismi e, con essi, di movimenti e di associazioni che incidono da sempre nella sua storia quotidiana. La grandezza della Casa Terrena del Signore è nell’insegnamento che Cristo ha lasciato al mondo. Nessuno la potrà mai distruggere, anche se gli errori degli uomini, laici o religiosi che siano, possono concorrere a ritardare il suo cammino.
Satana cammina a fianco di coloro che vanno nella direzione opposta della Chiesa, infiltrandosi persino in menti raffinate, fino al punto di persuaderle all’assurdo. Oggi, ad esempio, la realtà sociale è convinta che la diversità di genere sia solo un fatto psicologico e che l’ordine naturale appartenga a vecchie concezioni filosofiche dell’essere umano. Si capisce che alterando le basi ontologiche della convivenza umana, connessa all’armonia naturale fin dalla creazione, si tenti di scardinare le verità che portano a Dio, per aprire un tempo in cui l’uomo possa porsi al di sopra ogni cosa.
Si costruisce così un futuro fatto di tante nuove certezze, quanti sono gli errori dell’uomo da giustificare e trasformare magari in inediti diritti. All’orizzonte si intravedono giorni complicati in cui l’uomo dovrà veramente reagire con decisione, per non essere ridotto ad un semplice numero di una comunità costruita a tavolino. Urge un ritorno ad una spiritualità semplice ed efficace, prima che sia troppo tardi.
Gli stessi movimenti ecclesiali, formati da laici e religiosi, dovrebbero irrompere nella vita attuale con più forza e determinazione, non per imporre un modello di vita, ma per mostrarlo ogni giorno agli altri, attraverso una vera testimonianza evangelica. Se il male è così presente nel mondo e riesce a trovare sponsor a tutti i livelli, non si capisce perché il bene debba stare a guardare, mentre la società si desertifica. I movimenti non siano auto referenziali e sappiano condividere la bellezza e l’unicità dei loro carismi avuti dal Signore, per contagiare la storia e salvare l’uomo.
Mons. Costantino di Bruno, assistente centrale del Movimento Apostolico, ormai presente in più parti del mondo, così parla agli aderenti: “Ma non basta vivere il Vangelo per essere nella spiritualità del Movimento Apostolico. Il Vangelo va anche annunziato perché altri lo vivano. Si vive il Vangelo, si testimonia il Vangelo, si annunzia il Vangelo, si invitano tutti a conoscere e a vivere il Vangelo. L’invito deve essere chiaro, esplicito: Vuoi anche tu vivere il Vangelo? Puoi. Vieni. Ti mostrerò altre persone che lo vivono come me, con me”.
Portare il vangelo in mezzo alla gente, carisma del Movimento Apostolico (Va, salva e converti!), è contribuire alla ricchezza della spiritualità propria e quella altrui, ma significa anche formarsi in modo permanente. Il Compendio della DSC è molto chiaro in questa direzione e chiarisce il da farsi. Leggiamo al punto 549: “La dottrina sociale della Chiesa deve entrare, come parte integrante, nel cammino formativo del fedele laico. L’esperienza dimostra che il lavoro di formazione è possibile, normalmente, all’interno delle aggregazioni laicali ecclesiali, che rispondono a precisi criteri di ecclesialità”.
Ma non si ferma solo a questo concetto generale, scende più a fondo, riconoscendo in modo specifico il ruolo dei movimenti e delle aggregazioni ecclesiali: “Anche i gruppi, le associazioni e i movimenti hanno un loro posto nella formazione dei fedeli laici: hanno, infatti, la possibilità, ciascuno con i propri metodi, di offrire una formazione profondamente inserita nella stessa esperienza di vita apostolica, come pure hanno l’opportunità di integrare, concretizzare e specificare la formazione che i loro aderenti ricevono da altre persone e comunità”.
La stessa Ispiratrice del Movimento Apostolico, Maria Marino, non ha dubbi sulla importanza della catechesi, quale strumento di formazione permanente del credente: “Ogni cristiano ha il dovere di istruirsi nelle cose del Signore; deve capire cosa vuole il Signore dal battezzato”. Ognuno ha una missione da compiere che se vissuta completamente in Cristo, al di là del ruolo occupato, fosse anche quello più tecnicizzato possibile, può portare luce e ricchezza in ogni comparto sociale, economico, politico professionale del nostro sistema attuale di vita.
La semplicità della spiritualità rimane comunque la carta vincente, anche in un tempo in cui bisogna ogni mattina fare i conti con lo Spread e i BTP, per attivare l’uomo nuovo, capace di cambiare le cose e adottare il bene comune come modello esistenziale redimente.
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La semplicità della spiritualità dei movimenti tra Spread e Btp
Si parla molto di mercato e di indici bancari, ma si ignora la vera crisi che affonda le radici nella debolezza interiore dell’uomo