È nato il Partenariato globale #endviolence Against Children che riunisce Governi, Fondazioni, le Nazioni Unite, la società civile, il mondo accademico, il settore privato e i giovani per guidare verso il raggiungimento del nuovo obiettivo globale: porre fine agli abusi, allo sfruttamento, alla tratta e a ogni forma di violenza e tortura nei confronti dei bambini. “La Partnership Globale per porre fine alla violenza contro i bambini sta mobilitando tutto il mondo – ha dichiarato il segretario generale Ban Ki-moon – È il modo più significativo per realizzare gli Obiettivi dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile.”
Attraverso il partenariato globale, i governi e le organizzazioni potranno finalmente unire le loro risorse e competenze per raggiungere questo fondamentale obiettivo. “Ogni giorno, in ogni paese e comunità, i bambini sono vittima di violenza e, troppo spesso, questa violenza è accettata come normale, lecita, o come una questione privata nella quale non intervenire” ha spiegato Susan Bissell, direttrice della Partnership Globale. “La violenza contro i bambini non è inevitabile se mettiamo in discussione lo status quo che danneggia la vita e il futuro di tanti bambini. Ogni bambino ha il diritto di crescere libero dalla violenza e tutti abbiamo bisogno di lavorare insieme per realizzare questo diritto”.
Il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie ha riferito che, l’anno scorso, un miliardo di bambini in tutto il mondo ha sperimentato la violenza fisica, sessuale o psicologica. Un bambino su quattro soffre abusi fisici. Una ragazza su cinque è abusata sessualmente almeno una volta nella sua vita. Ogni cinque minuti, un bambino muore a causa della violenza. “La violenza contro i bambini è un problema comune a tutte le società ecco perché la soluzione deve essere condivisa” denuncia il direttore esecutivo dell’Unicef Anthony Lake. “Quando proteggiamo i bambini dalla violenza non solo preveniamo tragedie individuali e sosteniamo lo sviluppo e la crescita dei bambini. Riusciamo anche a sostenere la forza e la stabilità delle loro società”.
In collaborazione con il Regno Unito e con l’aiuto della WeProtect Global Alliance è stato quindi istituito un fondo fiduciario per sostenere il partenariato globale. Il finanziamento del Regno Unito servirà nel corso dei prossimi quattro anni per porre fine allo sfruttamento sessuale online dei minorenni. “Lo sfruttamento sessuale online dei minorenni è un crimine globale che trascende ogni confine: richiede una risposta globale”, afferma la baronessa Joanna Shields, ministro britannico della sicurezza e protezione di Internet, “questo Fondo aiuterà ad affrontare questo crimine e a proteggere i bambini in qualsiasi parte del mondo”.
L’iniziativa è stata lanciata attraverso la diffusione di un video in cui la voce del Goodwill Ambassador dell’Unicef Liam Neeson conduce lo spettatore attraverso una serie di scene che raffigurano la violenza invisibile. “Questa è una ragazza di 15 anni e una banda la sta violentando” recita la voce di Neeson mentre la telecamera ruota in un posto abbandonato. “Questo è un insegnante che colpisce un ragazzo perché gli ha risposto male. Il resto della classe osserva” spiega in un’altra scena, girata in un’aula scolastica vuota. “Solo perché non la vedi, non significa che la violenza contro i bambini non ci sia – conclude l’attore – rendi visibile quello che è invisibile. Aiutaci, perché la violenza contro i bambini deve scomparire”.
#Endviolence: nasce Partenariato globale contro violenza su bambini
I leader mondiali uniscono risorse e competenze per contrastare un fenomeno che colpisce un miliardo di bambini in tutto il mondo