Erano le 9.10 di questa mattina quando in una sala della sede della Pontificia Commissione per l’America Latina (Cal), in via della Conciliazione 14, a 300 metri dal Palazzo Apostolico, si sono sentiti due colpi alla porta. In quel momento si stava svolgendo una riunione di coordinamento per definire i dettagli del Congresso sul Giubileo Straordinario della Misericordia, che si terrà a Bogotá, in Colombia, dal 27 al 30 agosto.
Il dipendente più vicino all’uscio si alza e va ad aprire, gli altri attendevano in silenzio. Chi sarà mai? I partecipanti alla riunione c’erano già tutti… Nessuno si aspettava che dietro la porta ci fosse Papa Francesco che, con estrema naturalezza, domandava: “Buongiorno! Posso entrare?”.
Bergoglio ha voluto ‘prendersi una pausa’ dal suo riposo estivo (come sappiamo il Papa argentino non va mai in vacanza) per visitare gli uffici di quest’organismo di Curia strettamente connesso alla Congregazione per i Vescovi che dal 1958, per volontà di Pio XII, si occupa della vita e delle attività delle Chiese nel ‘Continente della Speranza’.
Il continente dal quale proviene lo stesso Pontefice. Il quale, giunto a bordo di una Ford Focus grigia, aveva già lasciato di stucco i pellegrini che si incamminavano nel caldo romano verso la Basilica di San Pietro. Sbalorditi erano anche i membri della Cal che accoglievano il Papa esclamando “Che sorpresa incredibile!”; intanto una signora dello staff che si trovava a passare di lì, incredula, è subito corsa verso l’ufficio di Gúzman Carriquiry, il laico urugaiano segretario della Commissione dal 14 maggio 2011, al quale Francesco ha conferito le funzioni di vicepresidente. “Il Santo Padre! Veloce, il Santo Padre”, gridava la donna.
È lo stesso Carriquiry a rivelare insieme ai dipendenti i dettagli di questa inaspettata visita in un comunicato ripreso dal sito specializzato Il Sismografo. Il segretario della Cal – racconta egli stesso – ci ha messo un po’ a capire cosa stesse accadendo; “Sarà forse il Santo Padre che mi cerca al telefono? È successo qualcosa?”. Poi dal corridoio sente la sua voce inconfondibile. Balzato in piedi si dirige verso il Papa che, tutto serio, gli dice: “Buongiorno, ha un po’ di tempo per parlare?”.
Il colloquio si è svolto brevemente in forma privata. I dipendenti della Commissione, intanto, aspettavano fuori la porta sorpresi ed emozionati. Non era la prima volta che incontravano il Santo Padre, anzi, la maggior parte di loro in tanti anni di servizio aveva già avuto la possibilità di stringere la mano a diversi Pontefici e di scambiare qualche parola con loro. Mai a nessuno, però, era capitato che in una giornata lavorativa qualunque, nel bel mezzo dell’estate, piombasse il Papa a due passi dalla propria scrivania. “Un qualcosa del tutto inusuale”, scrivono infatti nella nota, “che ci dà la sensazione di averlo vicino, molto vicino, e di aver vissuto un momento non protocollare, bensì autenticamente familiare”.
Nell’attesa tutti si sono fiondati su uno dei gendarmi che aveva accompagnato il Pontefice in auto per chiedergli spiegazioni. L’uomo ha riferito di aver accompagnato in mattinata il Papa ad una visita odontoiatrica al FAS (il Fondo di Assistenza Sanitaria), il centro medico interno alla Città del Vaticano. Al termine della visita, il Santo Padre stesso ha espresso il desiderio di “fare un salto alla Cal” prima di rientrare a Santa Marta. Sbigottito, il gendarme obiettava che la cosa risultava “un po’ complicata”, visto che nessuno era stato avvertito di questa uscita; ma Francesco, sereno, ha risposto: “Sono il Papa, non ti preoccupare, stiamo nelle mani di Dio”. Quindi è iniziata la passeggiata in auto dalla Porta Sant’Anna, mentre le Guardie Svizzere salutavano solennemente e con gli occhi sbarrati il Papa che li salutava dal retro del veicolo.
Dopo il dialogo con il segretario Carriquiry, Francesco è poi salito al piano superiore dell’ufficio e ha accettato l’invito dei dipendenti a intrattenersi con loro e bere un caffè. Il Vescovo di Roma li ha salutati uno ad uno, dimostrando una memoria impressionante ricordandosi anche dei volti o dettagli della vita di alcuni dei presenti. Insieme hanno rammentato i tempi in cui, da cardinale, era membro della Commissione e partecipava alle Plenarie di Roma; più volte, in quelle occasioni, era capitato che si fermasse in quella sede fino a tardi a concludere il lavoro per il “documento finale”.
A conclusione di questa straordinaria mattinata, non potevano mancare la foto di gruppo e i numerosi selfie. Il Papa ha poi benedetto tutti i presenti e ha assicurato di pregare per ognuno di loro, chiedendo come sempre preghiere per sé stesso. In totale la visita è durata circa mezz’ora, ma ai dipendenti è sembrato “che il Papa stesse qui tutta la mattina”. E, non contenti, scrivono pure che “questa visita del tutto spontanea del Papa non dovrebbe essere annoverata tra le visite di protocollo ai dipartimenti e ai vari organismi della Curia romana. Pertanto, siamo ancora in attesa di una visita ‘ufficiale’ di Francesco alla Commissione”.
Così magari la prossima volta saranno un po’ più pronti ad affrontare un incontro del genere.