Almeno sette persone sono state uccise ieri in un attacco dei miliziani fondamentalisti di Boko Haram nel nord est della Nigeria, nei pressi della frontiera con il Camerun. Secondo il racconto di alcuni testimoni, citati da L’Osservatore Romano, i terroristi sono entrati a bordo di moto nel villaggio di Rann, nello Stato del Borno, e hanno aperto il fuoco sulle case, uccidendo almeno sette civili e provocando la precipitosa fuga di numerosi abitanti verso Gamboru, città camerunense a circa trenta chilometri di distanza. Prima di abbandonare il villaggio, gli estremisti hanno saccheggiato cibo e medicinali nell’unico ospedale del villaggio.
L’episodio è solo l’ultimo di una lunga lista di attacchi armati e attentati ai danni della popolazione. Una vera e propria strategia del terrore jihadista, che porta la società a sgretolarsi e i cittadini a vivere nella diffidenza e nella paura. La stessa zona, ricordano gli analisti politici, era già stata colpita a giugno, quando in un assalto vicino a Rann erano morte otto persone. E per protestare contro le continue violenze dei miliziani dell’organizzazione armata, inclusa di recente dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nella blacklist del terrorismo di matrice jihadista, diverse centinaia di persone hanno manifestato ieri per le strade di Niamey, capitale del Niger.
La marcia pacifica è stata indetta anche per sostenere l’esercito, colpito dagli attacchi del gruppo terrorista. Scandendo slogan contro Boko Haram e a sostegno delle Fds (le forze di difesa e di sicurezza nigerine), i manifestanti hanno percorso le strade del centro prima di raggrupparsi davanti al Parlamento. L’iniziativa, che ha radunato rappresentanti della società civile, sindacalisti e studenti, è la seconda dopo quella organizzata il 4 giugno scorso, all’indomani di una massiccia offensiva di Boko Haram contro la città di Bosso, in cui furono uccisi 26 soldati del Niger e un numero imprecisato di civili.
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Nigeria. Boko Haram torna a colpire: attaccato villaggio a nord est
Gli estremisti hanno sparato sulle abitazioni uccidendo sette civili e saccheggiando cibo e medicinali nell’unico ospedale della zona