Lotta / Pixabay CC0 - 378322, Public Domain

El fiòl del paròn

Per il Vangelo ognuno di noi è un “raccomandato”, ma ciò che stupisce è che Dio stesso stima me, te a tal punto che ha mandato Gesù per servirci

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Nel cortile della scuola elementare, è scoppiata una rissa: a Stefano scappò un pugno di troppo sul naso di Lorenzo che, coprendosi il volto, andò a piangere ai bordi del campo, mostrando ai compagni le mani sporche di sangue…
Di fronte al “fattaccio”, il gioco e la rissa si fermarono. Tutti, maestra compresa, attorno al malcapitato a constatare la gravità del colpo. “Non è niente, commentò qualcuno; Lorenzino ha solo un po’ di sangue dal naso.”
“Si, è vero; ma quel manesco di Stefano, avrà le sue…; non se la caverà facilmente, perchè, se non lo sa, ha picchiato il figlio del padrone”.
Lorenzo veniva sempre additato, in segno di rispetto come “el fiòl del paròn”. E’ stato malmenato un “raccomandato” e non un ragazzo…qualunque. Perciò tutti lo volevano amico.
E’ umiliante scodinzolare attorno a un qualsiasi “raccomandato”; sprecare la propria vita per qualcuno che si presenta come “fiòl del paròn”.
Mentre mi esalta, mi mette nella posizione giusta e mi fa sentire veramente libero davanti a tutti, piccoli o grandi, scoprire la grandezza, il valore immenso di ogni uomo che mi passa accanto, in ogni momento.
Dal vangelo non solo emerge che io, tu, ognuno di noi è un “raccomandato”, un “fiòl del paròn”, ma ciò che mi riempie di sempre nuovo stupore, è che Dio stesso stima me, valuta te a tal punto che ha mandato Gesù per servirci, per costituire ciascuno di noi “el so paròn”: suo padrone.
Allora migliorano anche i miei rapporti con te da quando, pur non conoscendo il tuo nome, riconosco in te “el me paròn”.
Ciao da p. Andrea
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Andrea Panont

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