Fayez-El-Ghossein è l’autore de Il beduino misericordioso (Edizioni Guerini e Associati), testo in cui ha documentato puntualmente, ascoltando e vedendo, “da fonti autorevoli tutto ciò che è accaduto agli armeni”.
Il libro, sorprendentemente attuale, è stato scritto in arabo nel 1915, pubblicato nel 1916, (1334 dell’Egira), tradotto in francese nel 1917, ristampato a Beirut nel 1965.
El Ghossein, musulmano, alto funzionario e avvocato, comincia così la testimonianza sullo sterminio degli armeni: “Sono un beduino, mio padre è uno dei capi della tribù Sulut che abita nel Ledja (Hauran)”.
“Ho potuto conoscere, nei dettagli, gli avvenimenti che si sono svolti nella regione… i miei lettori potranno assicurarsi della veridicità di quanto ho scritto che non è che una piccola parte delle abominevoli crudeltà commesse dai turchi ai danni della sfortunata nazione armena”, scrive El Ghossein nell’introduzione.
Le testimonianze dell’autore infatti sono riprese da “persone importanti” che avevano accesso ai documenti ed erano presenti ai fatti.
Con questa sua opera documentale e di importanza storica El Ghossein vuole “servire la verità e la nazione che è stata perseguitata dai turchi e specialmente la religione musulmana, affinché non venga accusata di fanatismo dall’ Europa”.
Cento anni dopo la pubblicazione di questo documento, il governo turco non ha ancora riconosciuto il genocidio armeno. In occasione della recente visita in Armenia, Papa Francesco ha condannato il genocidio armeno, richiamando le parole di San Giovanni Paolo II. La commemorazione di 1 milione e mezzo di cristiani armeni vittime del genocidio ha suscitato lo sdegno del governo turco. Nurettin Canikli, vice premier turco, ha definito “molto spiacevoli” le dichiarazioni del Papa, che rivelerebbero “la mentalità delle crociate”.
Quello armeno è stato il primo atto genocida del XX secolo, che ha poi tragicamente aperto la strada agli altri genocidi. In particolare fu proprio per il silenzio sullo sterminio armeno che Hitler “osò” dare il via allo sterminio del popolo ebraico, ma anche degli slavi, degli zingari, dei malati di mente, degli omosessuali (AA.VV., L’eclissi della bellezza. Genocidi e diritti umani, Ed. Fede&Cultura).
Fayez El Ghossein si chiede quale sia stata la ragione “che spinse i turchi allo sterminio di tutti gli armeni che prima consideravano fratelli”; perché questo “cambiamento radicale”? Perché, secondo l’autore, i turchi avevano scoperto che gli armeni erano superiori per istruzione e capacità, che detenevano l’industria del paese; la preoccupazione che un giorno potessero avere in mano l’esercito, li ha spinti a concepire un piano di sterminio.
Atto contrario all’Islam, si affretta a spiegare El Ghossein , perché il Corano vieta l’omicidio e impone “al credente di rispettare donne e bambini”.
“Di quale diritto si sono avvalsi i turchi per sterminare tutta una nazione?”, si chiede l’autore che continua “di quali crimini si possono accusare le donne e i bambini innocenti? E che castigo merita colui che senza ragione ha ucciso o ha bruciato esseri inoffensivi?”.
“Il comportamento del governo turco è contrario ai dogmi della religione”, afferma a conclusione della sua requisitoria El Ghossein: “un governo che si proclama protettore dell’Islam […] non può agire” contro la Sharia. Se lo fa “cessa di essere un governo musulmano e non ha alcun diritto […] di esserlo!”. Affermazioni forti quelle di El Ghossein che termina così: “Per finire, mi rivolgo alle potenze europee e testimonio che chi ha incoraggiato il governo turco a compiere questi misfatti sono quelle stesse potenze che, conoscendo la cattiva amministrazione turca e la crudeltà commesse in più occasioni, non hanno fatto nulla per impedirgli di continuare a nuocere”.
Parole che risuonano potentemente e dolorosamente di fronte all’ostinato negazionismo turco e al vergognoso e terribile attentato di Istanbul, a quello di Dacca, di Parigi, di Bruxelles, a tutti gli attentati, contrari ai dogmi della religione musulmana.
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Genocidio armeno: il punto di vista di un musulmano
Un secolo fa, nel suo libro Il beduino misericordioso Fayez-El-Ghossein, prese coraggiosamente posizione a difesa della minoranza perseguitata: “Uccidere è contro il Corano”