“Non è un segreto” che siano intervenuti dei “giocatori esterni che hanno agito in base alle proprie ambizioni nella regione”. Sono quelli che “hanno usato la democrazia e la libertà come copertura per privarci delle nostre risorse naturali ed hanno creato il caos ed il terrorismo in Iraq e in Medio Oriente”. L’accusa è forte e chiara e giunge dal patriarca di Babilonia del Caldei, Louis Raphael I, nel discorso preparato per la conferenza sui diritti delle minoranze religiose nel mondo musulmano, che è in corso in questi giorni a Marrakech, in Marocco.
Il riferimento del Patriarca è agli Stati Uniti, i quali, intervenuti in Iraq nel 2003, hanno innescato dei processi storici che stanno portando l’Iraq alla deriva con un “ordine del giorno sistematico e ben pianificato” che prevede anche “la sparizione dei cristiani e delle altre minoranze religiose” autoctone.
Nel suo intervento, ripreso in parte dell’agenzia Fides, Sako ha anche elencato una serie di recenti episodi che documentano la crescente discriminazione dei cristiani nella società irachena: “Un giudice di Baghdad – ha raccontato – ha respinto un cristiano dal tribunale in qualità di testimone, affermando che i cristiani non sono ammessi come testimoni nei tribunali iracheni. Alcuni costruttori musulmani si sono rifiutati di costruire case e dimore religiose per i cristiani, perché identificati come infedeli. Le milizie a Baghdad hanno preso possesso delle case dei cristiani, dei loro terreni e delle loro altre proprietà. Sono stati affissi dei manifesti, anche negli uffici pubblici, con cui si chiede alle ragazze cristiane di indossare il velo, sull’esempio della Vergine Maria”.
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Sako: "Caos e terrorismo in Iraq causati da giocatori esterni"
Intervenendo alla conferenza sui diritti delle minoranze religiose nel mondo musulmano, il Patriarca dei Caldei fa riferimento all’intervento statunitense del 2003