Il teatro, non più monopolio degli adulti, ma un rinnovato palcoscenico per intrattenere i più piccoli e abituarli alla prosa, sviluppandone una sensibilità mirata, attraverso pièce ludiche e didattiche che siano divertenti, ma al tempo stesso educative.
In scena al Teatro Argentina di Roma, fino al 20 febbraio Leo, un approfondimento sull’infanzia di Leonardo da Vinci: una produzione del Teatro di Roma (Argentina e India), in collaborazione con l’Unicef. Spiega così Paolo Rozera, direttore generale dell’Unicef Italia: “Il messaggio principale dello spettacolo ‘Leo’ è potersi ricordare che anche il grande genio fiorentino è stato un bambino e come tale ha subito i comportamenti degli adulti. Perciò l’Unicef ha creato nelle scuole laboratori sul personaggio di Leonardo, legandolo al tema della Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia – prosegue Rozera –. Fondamentale è la convenzione, che aspira a tutelare i diritti dei ragazzi fino a 18 anni di età, come quelli vittime della guerra in Siria. Anche il grande Leonardo ha appunto, subito un grave torto nell’infanzia e in questa pièce si è tentato di rimediare. Se saremo capaci di creare un mondo a misura di bambino, allora, sarà un mondo migliore anche per noi”.
Ed è, in effetti, proprio questo lo scopo dello spettacolo – capolavoro di artigianalità italiana concepito da Alberto Nucci Angelo e Lorenzo Terranera – riportare i grandi a osservare la vita con la testa di un bambino. Non a caso la senilità è associata all’infanzia e tutto inizia con Leonardo “rimbambito”, vecchio e stanco presso la corte del Re di Francia nel castello do Close. Gli anziani, per primi, si nutrono di ricordi e traggono da essi, la linfa per continuare a vivere. E così fece Leonardo, che malato e in età avanzata, tornò bambino a tutti gli effetti. Per tentare di guarirlo, il Re invita i suoi amici della città d’origine, Maso e Lisa, per scoprire cosa lo affligga. Campeggia sulla scena un letto multifunzionale in legno, che avvolge un Leonardo mugolante e stremato e un armadio a cassettiere immenso, con gli sportelli sigillati. Soltanto l’artista in persona potrà con una combinazione meccanica, aprire i cassetti e svelare i misteri celati. Tanti i giochi che i tre amici condivideranno insieme, come allora, ricordando l’infanzia di Leo e riuscendo finalmente a capire, qual era il suo vero sogno: il suo segreto inviolato.
Una pièce di un lirismo dolce e melanconico, scritta da Luisa Mattia e Alberto Nucci Angeli, anche ideatore con Lorenzo Terranera, che ci racconta com’è nato il progetto. “Si è pensato, dapprima, di fare un film in stop-motion, con protagonista un personaggio, nato in Italia, ma di fama mondiale, studiando si è, invece, giunti a concepire il progetto teatrale su Leonardo da Vinci, che ha avuto un’infanzia difficile, senza poter conoscere sua madre”. E sull’incredibile cassettiera multifunzione, prodigio della tecnica artigianale italiana Terranera, anche scenografo, dice: “Il grande mobile, realizzato dai falegnami del teatro India, rappresenta il cervello di Leonardo, multitasking e poliedrico”. La pièce andrà in tournée per l’Italia e potrebbe poi diventare un film d’animazione, com’era nelle premesse dei suoi creatori.
Un invito ad approfittare di questo spettacolo imperdibile: poetico e ludico, adatto a un pubblico da 0 a 99 anni, per rivivere la gioia dell’infanzia, con lo sguardo curioso di un bambino.
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Dal 25 gennaio al 20 febbraio al Teatro Argentina di Roma
Leo
da un’idea di Alberto Nucci Angeli e Lorenzo Terranera
Testo: Luisa Mattia e Alberto Nucci Angeli
regia: Francesco Frangipane
Con Silvia Salvatori, Arcangelo Iannace, Vincenzo De Michele, Beatrice Fedi
Scene: Lorenzo Terranera
Costumi Roberta Spegne
Luci. Giuseppe Filipponio
Musiche: Roberto Angelini
Produzione Teatro di Roma in collaborazione con Unicef
Leo: anche i geni sono stati bambini
Fino al 20 febbraio al Teatro Argentina lo spettacolo sull’infanzia di Leonardo Da Vinci, realizzato in collaborazione con l’Unicef