Orto

Pixabay CC0 - PierreGilbert, Public Domain

Cura il tuo orto

L’orticello che Dio mi ha preparato è il fratello: curalo, amalo piegandoti profondamente con i necessari atti di “umile servizio”

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Tullio l’ho conosciuto sepolto fra le sue scarpe…Il suo calzaturificio in ogni angolo trabocca di ogni colore, misura e qualità.
Anche quest’anno, come ogni anno, appena arrivato a Fiera di Primiero ho osservato il rito d’un saluto seguito da un caffè bevuto insieme al bar vicino.
E’ un momento in cui scambiarsi le novità dell’anno e confidarsi le speranze mortificate dalla crisi.
Due giorni fa, lungo la strada che porta fuori paese, vedo un uomo ricurvo sulle aiuole del suo orto. A stento, ma l’ho riconosciuto perché il suo faccione esplodeva fuori dal cappellaccio che lo riparava dal sole cocente.
-Presto vengo per mezzo chilo di pomodori…
Tullio si raddrizza e mi gratifica col sorriso dell’amico.
-Ben pochi quest’anno. Ma non mi interessano i pomodori. Mi interessa la salute che l’orto mi dona. Pensa, Andrea, che da quando curo l’orto, non vado più a spendere in farmacia per curarmi i dolori di schiena. Anche questa mattina una cinquantina di piegamenti sulle aiuole mi hanno ridonato la snellezza necessaria per muovermi tra le scarpe e i clienti.
In poche battute mi invita: “Andrea, perché non ti fai un orticello?… curalo con i necessari piegamenti e sarai “curato”.
Proseguendo la camminata mi ripassavo la lezione: “L’orticello che Dio mi ha preparato è il fratello: curalo, amalo piegandoti profondamente con i necessari atti di “umile servizio”.  Sarai curato.
Mentre ti pieghi e ti spendi a curare il tuo orticello permetti a Dio di guarirti dai dolori del tuo egoismo.
Ciao da p. Andrea
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Andrea Panont

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