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Messico: “Diritti degli indigeni calpestati dal populismo e dai capricci della politica”

La denuncia del settimanale cattolico Desde la Fe, alla vigilia della visita di papa Francesco in Chiapas

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Una visita pastorale che avrà forti connotati di giustizia sociale. Quando a metà febbraio, papa Francesco si recherà nel Chiapas, è presumibile che affronterà in modo ampio tematiche di emergenza sociale legate alle condizioni degli indigeni.
Secondo il settimanale Desde la Fe, organo di stampa dell’arcidiocesi di Messico, la presenza del Santo Padre in Chiapas non sarà un “evento folcloristico” da vedere soltanto come “un’espressione della ricchezza culturale”, ma un’occasione per mostrare agli occhi del mondo “una regione evidentemente arretrata che non è in linea con il resto del Messico”.
La rivista messicana denuncia le ingiustizie di cui sono oggetto gli indigeni del Messico meridionale, i cui diritti sono stati “bloccati” a causa del populismo, nonché “feriti da governanti e da dirigenti”, quindi costretti a rassegnarsi alla miseria.
“Nei discorsi dei leader politici – prosegue l’editoriale – i nostri indigeni sono indispensabili per il futuro del Paese, tuttavia, sono discutibili le politiche nei loro confronti, perché sussistono ancora discriminazioni, violazioni dei diritti umani e paternalismo per scopi elettorali”.
Il giornale rievoca anche i contrasti, risalenti a una ventina d’anni fa, tra governo e zapatisti, che non si sono mai risolti in un vero accordo, così come nemmeno la riforma del 2001 ha soddisfatto veramente le aspettative degli indigeni.
I diritti degli indigeni sono stati, dunque, calpestati, diventando oggetto di “capricci politici” e delle “manovre dei leader che avviliscono le loro battaglie e aspirazioni”, mentre “lo sviluppo, invece di essere incoraggiato, deve sottostare ai dettami neoliberali”.
Per i motivi pocanzi elencati, si legge ancora nell’editoriale, lo stato del Chiapas, è stato “sfruttato nelle sue ricchezze naturali e umane”, diventando così uno dei più arretrati nell’alfabetizzazione e nello sviluppo umano”.
Il mantenimento della propria identità e delle proprie tradizioni indigene da parte del Chiapas, costituisce “una pluralità che fortifica la società” che, assieme al rispetto dei suoi abitanti, andrà tutelata per rafforzare l’intero paese, poiché ““gli indigeni del Chiapas sono più che una folcloristica mini marimba (popolare strumento musicale, ndr)”, conclude poi l’editoriale di Desde la Fe.
 

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ZENIT Staff

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