Pope Francis

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Card. Maradiaga: "Papa Francesco potrebbe recarsi in visita a Panamà"

Trent’anni dopo Wojtyla, un Pontefice potrebbe tornare nel paese centro-americano di maggioranza cattolica

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Papa Francesco potrebbe recarsi in visita a Panamà. A comunicarlo è il cardinale hondureño Andrés Rodríguez Maradiaga nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata in queste ore all’emittente panamense TVN Noticias, nella quale il presule precisa tuttavia che non sono stati ancora chiariti e definiti i dettagli della visita.

Papa Francesco sarebbe il secondo Pontefice a far visita alle popolazioni dello Stato dell’America centrale, la cui maggioranza è di fede cattolica (circa il 70 %). Fu infatti San Giovanni Paolo II il primo Papa a recarsi in Panamà nel 1983, in occasione del 17° Viaggio Apostolico internazionale durato dal 2 al 10 marzo, in cui toccò tappe come: Lisbona (Portogallo), Costa Rica, Nicaragua, Honduras, Panamá, El Salvador, Guatemala, Belize, Haiti.

Nella terra panamegna Papa Giovanni Paolo II giunse il 5 marzo, quando atterrato all’Aeroporto di Tocumen desiderò rivolgersi innanzitutto verso tutti coloro che non avrebbe potuto incontrare per diverse ragioni, gli infermi, gli anziani, e i sofferenti. “Essi sono i primi destinatari del mio viaggio e ad essi va la mia prima parola di conforto e di speranza”, disse Wojtyla nel discorso di benvenuto.

La visita del Papa fu incentrata poi sull’amore coniugale posto alla base della famiglia, contro una certa mentalità che si infiltra nella società e che fomenta l’instabilità matrimoniale e l’egoismo, in favore di una incondizionata libertà sessuale. “L’amore cristiano degli sposi – affermò il Papa parlando alle famiglia cristiane del paese – ha il suo esempio in Cristo, che si dona totalmente alla Chiesa, e si iscrive nel suo mistero pasquale di morte e di risurrezione, di sacrificio amoroso, di gioia e speranza”.

A Penonomè, città fondata nel 1581 poi divenuta capitale della Provincia di Coclé, Wojtyla si rivolse ai campesinos, vale a dire, a quella parte della popolazione che lavora la terra e che rappresenta – a buon diritto – la forza agricola del Paese, malgrado sia poco remunerata e integrata socialmente. Dignità di uomini e di lavoratori della campagna e condizione sociale dei contadini furono il fulcro del discorso pronunciato, durante il quale il Papa citò più volte Paolo VI, in modo particolare l’Allocutio ad quamplurimos Columbianos agri cultores, 23 agosto 1968, e la Populorum Progressio.

Questi due incontri furono definiti da Giovanni Paolo II i punti basilari della sua visita nel paese latino-americano, che terminò con una benedizione rivolta soprattutto ai bambini, agli anziani, e agli infermi, il cui pensiero aveva accompagnato il Santo Padre per l’intera visita.

Dopo più di un trentennio, un Capo della Chiesa cattolica potrebbe tornare dunque ad abbracciare le popolazioni del Panamà, alle quali, peraltro, Bergoglio si è già rivolto – seppur indirettamente – in occasione del settimo vertice delle Americhe in corso nell’aprile 2015 nel paese-ponte del nuovo mondo, scrivendo un lungo ed articolato messaggio al presidente Juan Carlos Varela Rodríguez (incontrato in Vaticano nel settembre 2014).

Nel messaggio il Papa denunciava disuguaglianze ingiuste, che offendono la dignità delle persone: “La grande sfida del nostro mondo – scriveva – è la globalizzazione della solidarietà e della fraternità al posto della globalizzazione della discriminazione e dell’indifferenza”.

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Alessandro Notarnicola

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