Udienza generale 20-01-2016

Photo OR - L'Osservatore Romano

Il Papa: "Cattolici, luterani, ortodossi sono fratelli. Misericordia più forte delle divisioni"

“Nessuno è escluso dalla misericordia di Dio”, afferma Francesco nell’Udienza generale e, per la Settimana per l’Unità dei cristiani, esorta a trasmettere la misericordia in ogni parte della terra

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Cattolici, protestanti, ortodossi: tutti siamo fratelli, un “popolo santo di Dio” anche se, “a causa dei nostri peccati”, non pienamente unito. La misericordia di Dio, che opera nel Battesimo, è più forte di ogni divisione. Nella Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani, Papa Francesco lancia nell’Udienza generale un appello alla fraternità, ricordando la missione comune che Dio ha affidato a tutti i cristiani: trasmettere agli altri, a partire dai poveri e gli abbandonati, la misericordia ricevuta nel Battesimo.

Proprio il Battesimo è ciò che accomuna i diversi cristiani e li rende “realmente fratelli”, afferma il Papa commentando il brano della Prima Lettera di san Pietro, scelto da un gruppo ecumenico della Lettonia, incaricato dal Consiglio Ecumenico delle Chiese e dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Francesco quindi ‘trasporta’ tutti i fedeli a Riga, dove – spiega – al centro della cattedrale luterana vi è un fonte battesimale risalente al XII secolo, al tempo in cui il paese fu evangelizzato da san Mainardo. Quel fonte –  dice – “è segno eloquente di una origine di fede riconosciuta da tutti i cristiani della Lettonia, cattolici, luterani e ortodossi. Tale origine è il nostro comune Battesimo”: un dono, ma che comporta delle “esigenze”.

Tutto questo va riscoperto, specie in questa Settimana di Preghiera, sottolinea il Papa, e va fatto insieme, “andando al di là delle nostre divisioni”. Condividere il Battesimo significa anzitutto avere la consapevolezza “che tutti siamo peccatori e abbiamo bisogno di essere salvati, redenti, liberati dal male”. Il male che Pietro definisce “tenebre”, ovvero quella “esperienza della morte, che Cristo ha fatto propria”, e “che è simbolizzata nel Battesimo dall’essere immersi nell’acqua, e alla quale segue il riemergere, simbolo della risurrezione alla nuova vita in Cristo”.

“Quando noi cristiani diciamo di condividere un solo Battesimo, affermiamo che tutti noi – cattolici, protestanti e ortodossi – condividiamo l’esperienza di essere chiamati dalle tenebre impietose e alienanti all’incontro con il Dio vivente, pieno di misericordia”, sottolinea il Pontefice. E prosegue: “Tutti purtroppo, facciamo esperienza dell’egoismo, che genera divisione, chiusura, disprezzo”. Ripartire dal Battesimo vuol dire pertanto “ritrovare la fonte della misericordia, fonte di speranza per tutti, perché nessuno è escluso dalla misericordia di Dio”.

“Nessuno è escluso dalla misericordia di Dio”, ripete il Papa.

E rammenta quel “legame indissolubile” tra i cristiani che scaturisce proprio dalla condivisione di questa grazia e che fa considerare tutti “realmente fratelli”. Sì, dice Bergoglio, “siamo realmente popolo santo di Dio, anche se, a causa dei nostri peccati, non siamo ancora un popolo pienamente unito”.

Ma “la misericordia di Dio, che opera nel Battesimo, è più forte delle nostre divisioni. È più forte”. “Nella misura in cui accogliamo la grazia della misericordia noi diventiamo sempre più pienamente popolo di Dio, e diventiamo anche capaci di annunciare a tutti le sue opere meravigliose, proprio a partire da una semplice e fraterna testimonianza di unità”, ribadisce quindi il Santo Padre. “Noi cristiani – insiste – possiamo annunciare a tutti la forza del Vangelo impegnandoci a condividere le opere di misericordia corporali e spirituali”, che sono “una testimonianza concreta di unità”. 

Perciò, cattolici, ortodossi e protestanti, hanno “una missione comune”: “Trasmettere la misericordia ricevuta agli altri, partendo dai più poveri e abbandonati”. Preghiamo – è dunque l’esortazione del Papa – durante questa Settimana di Preghiera, affinché “tutti noi discepoli di Cristo troviamo il modo di collaborare insieme per portare la misericordia del Padre in ogni parte della terra”. 

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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