Maestro, dove abiti? E’ il vangelo della liturgia che ho celebrato per gli sposi Teresa e Salvatore. Penso che Salvatore, curioso di conoscere meglio Gesù, gli chieda a tu per tu:” Gesù dove abiti? Sarei contento di vedere la tua abitazione sulla terra”. Si sente rispondere:” Vieni e vedrai dove abito”.
Si incammina con Gesù e già cerca di immaginare dove sarebbe andato a finire: forse in una chiesa, in una cattedrale, in un convento, in una abbazia…Ma s’accorge che Gesù, per strada, si ferma a salutare ogni persona, in ogni comunità, nelle osterie, nei bar, nei luoghi malfamati. Conversa particolarmente con i peccatori e le prostitute…e verso sera si ferma a cena proprio da Teresa. “Entra anche tu Salvatore…”
“Ma questa è casa mia, Gesù!”. Caro Salvatore, io non abito la tua casa di pietra. A te dico che la mia abitazione è Teresa, tua moglie; e tu dillo a tua moglie che anche tu sei la mia abitazione.
Non ti chiedo di pulire casa tua se non onorando la casa del tuo prossimo. Mi onorerai sempre al massimo ogni volta che compirai verso tua moglie una delle quattordici opere di misericordia.
La mia casa, il mio tempio è ogni uomo, sei anche tu, come lo è Teresa, tua moglie. Un giorno vi presenterete, prima di entrare in Paradiso e guardandovi dirò a te Salvatore: “Grazie che mi hai onorato e amato in Teresa”.
E a tua moglie dirò:” Grazie Teresa, che mi hai amato e onorato nella mia casa che è tuo marito. Vi ho rivelato dove abito e dove mi troverete sempre.
Ciao da p. Andrea
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Cinquantesimo di matrimonio
Per gli sposi, il prossimo più vicino da amare e da onorare è il proprio coniuge