Due famiglie di profughi sono state ospitate delle due parrocchie del Vaticano, che hanno così risposto all’appello di papa Francesco. Lo riferisce in una nota, la Sala Stampa della Santa Sede, ricordando che l’atto di accoglienza è stato reso possibile grazie alla collaborazione dell’Elemosiniere pontificio, monsignor Konrad Krajewski e della Comunità di Sant’Egidio.
La parrocchia di Sant’Anna ospita, nell’area del Borgo, una famiglia siriana, composta dai due genitori e da due figli.
Da parte sua, la parrocchia della basilica di San Pietro ha accolto una famiglia eritrea, in un grande appartamento nell’area di via Gregorio VII. Nell’abitazione dimorano al momento una madre, con tre dei suoi cinque figli. Gli altri due bambini sono rimasti in un campo profughi in Etiopia, tuttavia, la Comunità di Sant’Egidio si sta attivando perché il ricongiungimento possa avvenire a fine mese o, comunque, nel giro di poche settimane. Il padre è invece disperso.
Il figlio più piccolo della signora eritrea è nato pochi mesi fa in Norvegia, dove la famiglia si era inizialmente sistemata, prima di essere mandata in Italia per la Convenzione di Dublino.
Nello stesso appartamento, è già ospite un’altra donna eritrea, amica della nuova arrivata, assieme a suo figlio.
Lo scorso 6 settembre, al termine dell’Angelus in piazza San Pietro, il Pontefice aveva invitato “ogni parrocchia […] incominciando dalla mia diocesi di Roma, ad accogliere una famiglia di profughi”.
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Profughi: il Vaticano accoglie due famiglie
Quattro siriani a Sant’Anna, mentre in via Gregorio VIII è giunta una giovane mamma eritrea, con tre dei suoi figli: gli altri due sono ancora in attesa del ricongiungimento