È notizia di queste ore che il Fondo immobiliare AntirionÆsculapius, la cui politica di investimento è orientata all’acquisto di immobili nel settore ospedaliero e socio-sanitario, ha acquisito dall’Ente Ecclesiastico Provincia Lombardo Veneta dell’Ordine religioso Fatebenefratelli il complesso immobiliare che ospita l’Ospedale San Giuseppe di Milano, per un controvalore pari a 85 milioni di euro.
Il polo ospedaliero San Giuseppe è situato nel centro storico di Milano, a pochi metri da Piazza Sant’Ambrogio. Si articola attorno al corpo centrale edificato nel 1874 e consta di dieci edifici adiacenti e comunicanti tra loro, per una superficie complessiva di circa 35.000 mq. La struttura, dispone attualmente di 335 posti letto accreditati, 90 ambulatori, 7 sale operatorie e 2 sale parto, si è focalizzata sulla medicina di urgenza ed è diventata un punto di riferimento nella sanità lombarda per la Chirurgia della Mano. Le quote del Fondo acquirente sono state interamente sottoscritte dalla Fondazione Enpam, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri.
Per capire per quale motivo sia stato venduto il nosocomio, ZENIT ha intervistato il direttore generale del Fatebenefratelli, Andrea Belloli. La Provincia Religiosa – ha spiegato – rappresenta una delle principali realtà religiose italiane attiva da oltre 400 anni nella sanità, a seguito del riconoscimento dell’Ordine compiuto da Papa San Pio V il 1 gennaio 1571. Da alcuni anni la Provincia Lombardo Veneta in cooperazione con la struttura bancaria sta rimodulando il debito in modo da renderlo sostenibile. Il piano prevede la vendita di parte del patrimonio non gestito direttamente e non più funzionale alla realizzazione del carisma di San Giovanni di Dio.
“Ci siamo mossi per risanare il nostro bilancio senza toccare strutture dove gestiamo direttamente il servizio ma semplicemente cedendo dove non siamo più presenti”, ha detto Belloli. “Per ridurre il nostro debito abbiamo previsto di dismettere e vendere alcuni cespiti non più gestiti direttamente dai Fatebenefratelli”.
Nel caso specifico si tratta dell’Ospedale San Giuseppe, particolarmente prezioso, centro molto importante per la sanità pubblica della città di Milano, ma da quasi dieci anni non più gestito dai Fatebenefratelli e per questo inserito nel piano di dismissione. “Ci siamo preoccupati di non cederlo ad un fondo con obiettivi speculativi che avrebbero previsto modifiche di destinazione” ha sottolineato Belloli.
Nella vendita è stato attivato contestualmente un contratto che prevede la continuità di gestione di attività medico-sanitaria per almeno 18 anni. Per il direttore generale della Provincia Religiosa “bisogna prendere atto del fatto che era un nostro patrimonio ma che non eravamo più i protagonisti. Abbiamo quindi venduto a interlocutori seri e affidabili in linea con l’assicurazione della continuità dell’attività medico sanitaria”.
“Inoltre – ha aggiunto – abbiamo condiviso tutti i passaggi che sono previsti con i livelli istituzionali che riguardano sia la Congregazione Religiosa che le autorità Vaticane. Abbiamo chiesto e ottenuto le autorizzazioni a livello di Curia Generalizia dell’Ordine, approvate e trasmesse dalla Congregazione agli uffici competenti della Santa Sede”.
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I Fatebenefratelli vendono l’ospedale San Giuseppe di Milano
Una scelta coerente ad un piano di razionalizzazione e sostenibilità, evitando speculazioni e garantendo la continuità medico sanitaria per almeno 18 anni