Domenica scorsa il Coordinamento “Terra Santa” è andato a visitare Beir Onah, nei pressi della valle di Cremisan, dove sono state confiscate delle terre.
Il Coordinamento ha visitato la parrocchia della Sacra Famiglia e le Suore del Rosario a Gaza, poi è avvenuto l’incontro a Betlemme con la Società di St. Yves, dove i vescovi sono stati informati della situazione della valle di Cremisan.
Secondo le testimonianze raccolte, nel 1994, le autorità israeliane si sono appropriate di 12 ettari di proprietà privata a Al-Makhrour, per costruire la nuova strada che collega Gush Etzion a Gerusalemme.
Lo scorso agosto, l’esercito israeliano ne ha confiscato quasi altri 4, sradicando gli ulivi del proprietario originario, il quale ha riferito di essere stato costretto a emigrare con la sua famiglia e di vivere “in ansia costante” non potendo immaginare le prossime mosse del governo israeliano.
Uno dei vescovi della delegazione ha parlato dello “scandalo”, in senso etimologico del termine (in greco la parola skandalon significa “pietra di inciampo”, “ostacolo”), rappresentato dal muro di Cremisan.
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Cremisan: lo “scandalo” del muro e delle terre confiscate
Il Coordinamento “Terra Santa” in visita a Beir Onah, dove ha raccolto le drammatiche testimonianze degli espropriati