Lettura
Il testo del Vangelo odierno si colloca fra la trilogia che precede il ministero pubblico di Gesù, cioè predicazione del Battista, battesimo e tentazioni di Gesù (Mt 3,1 – 4,11), e il Discorso della montagna (Mt 5-7). Anche il nostro brano presenta una trilogia: dopo l’arresto del Battista, Gesù va a Cafàrnao in Galilea; primo annuncio e chiamata dei primi discepoli (che nel nostro testo scompare quasi totalmente); predicazione itinerante di Gesù accompagnata dai primi miracoli.
Meditazione
In questa meditazione ci soffermiamo sul versetto che fa da cerniera fra la prima e la terza parte della nostra trilogia: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 4,17). Il kerigma di Gesù presentato da Matteo è costituito da una piramide con due pilastri fondamentali: uno sul versante di Dio e l’altro sul versante dell’uomo. Il regno di Dio è vicino riguarda l’agire di Dio. Convertitevi è la risposta dell’uomo. Il “regno” è il progetto di Dio sulla storia e questo progetto è il Vangelo, resosi ormai vicino; in greco il verbo è al perfetto, che indica un’azione passata i cui effetti perdurano nel presente. Quindi il “regno di Dio” è una vicinanza già realizzata i cui effetti si vedono nel presente, in attesa di pieno compimento. Il regno di Dio, dunque, abbraccia le tre dimensioni del tempo. Ma occorre accogliere l’imperativo convertitevi, in greco metanoèite, che significa cambiare, stravolgere la mente. È la forza di chi è consapevole che scegliere il Vangelo di Gesù significa uscire fuori da ogni compromesso, andare “oltre” ogni ragione e logica umana. Non possiamo essere cristiani con la mentalità del “mondo”. Conversione-metànoia vuol dire anche “andare oltre la mente”, non dribblando la ragione ma attraversandola, perché noi stessi siamo un mistero incomprensibile a noi, e Dio lo è infinitamente di più. Conversione-metànoia vuol dire anche “uscire di testa”, essere folli perché Dio è il folle per eccellenza, ci ama alla follia e ci ama a tal punto da darci suo Figlio. Dio ci ama mentre siamo peccatori e non aspetta certamente la nostra conversione per amarci… Egli vuole che anche noi siamo appassionati e innamorati folli di Lui e della vita. La conversione-metànoia ci fa prendere coscienza di essere profondamente amati e liberati da Dio, per essere libertà d’amore in Lui e per i fratelli. La conversione è un impegno spirituale continuo che mantiene sempre viva la tensione tra essere e cambiare. Dobbiamo, prima di tutto, essere noi il cambiamento che vogliamo vedere e provocare nel mondo!
Preghiera
Signore Gesù, follia d’amore per l’umanità, donami i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti, riaccendi in me la passione d’amore per essere di te irradiazione di gioia e serenità.
Agire
Oggi cercherò di pensare-amare-agire come faresti tu, Signore, al posto mio.
Meditazione del giorno a cura di mons. Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it