Fr. Azziz

Custodia Terrae Sanctae - Courtesy of Custodia of Terra Santa

Siria: liberato padre Azziz, parroco di Yacoubieh

Del francescano si erano perse le tracce il 23 dicembre, quando era a bordo di un taxi di ritorno dalla Turchia

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“Oggi abbiamo ricevuto comunicazione che padre Dhiya Azziz è stato liberato e che sta bene. Per motivi di sicurezza non possiamo fornire ulteriori dettagli. Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito alla sua liberazione”. Poche parole, scritte in lingua inglese, sono apparte stamattina sul sito della Custodia della Terra Santa per annunciare la liberazione di padre Dhiya Azziz, il 41enne francescano, parroco di Yacoubieh, in Siria, che era sparito dall'antivigilia di Natale.

Il religioso era in viaggio in taxi, di ritorno dalla Turchia, dove era andato a trovare i genitori, lì rifugiati, quando aveva fatto perdere ogni sua traccia. “Dal mattino del 23 dicembre scorso, abbiamo nuovamente perso ogni contatto con padre Dhiya Azziz, ofm, parroco di Yacoubieh (Siria)”, si leggeva sul suo sito la Custodia francescana di Terra Santa. L'avverbio nuovamente si spiega con il fatto che già nel luglio scorso padre Dhiya era stato rapito da un gruppo jihadista, riuscendo poi a fuggire.

Con padre Dhiya, in viaggio a bordo del taxi, c'erano anche altre persone. Anche di loro si sono persi i contatti dal 23 dicembre scorso. Padre Dhya Azziz è nato a Mosul, l’antica Ninive, in Iraq, il 10 gennaio 1974. Dopo alcuni studi presso l’Istituto medico della sua città, ha abbracciato la vita religiosa e dopo il noviziato ad Ain Karem, ha emesso la prima professione dei voti religiosi nel 2002. L'anno dopo si è trasferito in Egitto, dove è rimasto per diversi anni. Nel 2010 è rientrato in Custodia e inviato ad Amman. E subito dopo in Siria, a Lattakia. Si è reso poi disponibile su base volontaria ad assistere la comunità di Yacoubieh, nella regione dell’Oronte (provincia di Idlib, distretto di Jisr al-Chougour), in un contesto di grave pericolo e sotto il controllo delle milizie di Jabhat al-Nusra.

Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha espresso alla Radio Vaticana la gioia dei francescani per questa liberazione, sperando sia propedeutica per altre: “Ci auguriamo che sia così. I canali di comunicazione sono ancora aperti. Questo è un dato importante”.

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ZENIT Staff

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