L’incontro con i rifugiati in Giordania e quanti soffrono del clima di conflitto e d’instabilità politica ed economica della regione sarà al centro della visita che quest’anno compirà il Coordinamento Terra Santa (HLC2016), il gruppo di vescovi europei, nord-americani e sud-africani, che dagli anni novanta ogni anno visita le varie comunità cristiane presenti in Terra Santa.
L’HLC2016 inizierà il 7 gennaio prossimo con una due giorni a Gaza, dove i vescovi incontreranno la piccola comunità cristiana locale, celebrando la messa nella parrocchia della Sacra Famiglia, visitando la scuola gestita dalle Sorelle del Santo Rosario e vari altri progetti volti ad aiutare la popolazione locale a ritrovare una parvenza di ‘normalità’ dopo il conflitto del 2014.
Successivamente, dopo una breve sosta a Betlemme, dove i vescovi incontreranno la comunità di Beit Jala, recentemente provata dalle conseguenze, non solo materiali ma anche e soprattutto sociali, che sta recando la confisca di alcuni loro terreni per la costruzione del muro di separazione nella Valle di Cremisan, si trasferiranno in Giordania (10-14). Lì, i vescovi del HLC rivolgeranno la loro attenzione ai rifugiati, fuggiti per lo più dalle situazioni di conflitto in Siria e in Iraq.
Ad accompagnare i vescovi europei e a rappresentare il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, che nel settembre 2015 ha celebrato la sua annuale assemblea plenaria proprio in Terra Santa compiendo un pellegrinaggio ai luoghi della vita, morte e risurrezione di Gesù e che ha permesso d’incontrare in diverse occasioni la chiesa locale a Mi’ilya, Gerusalemme e Betlemme, così come il Presidente d’Israele, Reuven Rivlin, e il Presidente della Palestina, Mahmud Abbas, sarà mons. Duarte da Cunha, Segretario generale del CCEE.
“Ritornare in Terra Santa dopo l’Assemblea plenaria del CCEE vuole essere un segno ed una risposta alla promessa fatta alle comunità visitate nel settembre scorso: quella di non abbandonarle, e di mostrare la continua premura della Chiesa in Europa per le comunità cristiane in Terra Santa”, afferma mons. Da Cunha. “Vuole essere un segno ed un invito alle nostre comunità europee a riprendere i pellegrinaggi, che costituiscono un elemento molto importante nel processo di riconciliazione tra le varie comunità locali. Non solo i pellegrinaggi permettono una ripresa dell’economia locale necessaria per lo sradicamento della povertà, nutrimento per il progredire dei fondamentalismi, ma è anche e soprattutto lotta contro l’isolamento, contro l’indifferenza. Nell’anno della misericordia, indetto da Papa Francesco, vogliamo portare alle comunità che visiteremo, e in particolare ai rifugiati in Giordania – prosegue da Cunha -, il nostro messaggio di misericordia, attraverso la testimonianza della nostra vicinanza nell’ascoltare le loro gioie e le loro speranze, le loro sofferenze e le loro angosce, per abbattere il muro d’indifferenza, che la frenesia del nostro vivere quotidiano, troppo spesso innalza di fronte a quest’umanità ferita ”.
Come comunica il bollettino del CCEE, parteciperanno al Coordinamento Terra Santa i seguenti vescovi:
S.E. Mons. Declan Lang (Clifton, Regno Unito – Coordinatore)
S.E. Mons. Lionel Gendron (Saint-Jean, Canada)
S.E. Mons. Michel Dubost (Evry, Francia)
S.E. Mons. Thomas Maria Renz (Rottenburg-Stuttgart, Germania)
S.E. Mons. John McAreavey (Dromore, Irlanda)
S.E. Mons. Rodolfo Cetoloni (Grosseto, Italia)
S.E. Mons. Pierre Bürcher (Islanda)
S.E. Mons. William Nolan (Galloway, Scozia)
S.E. Mons. Stephen Brislin (Città del Capo, Sud Africa)
S.E. Mons. Joan Vives (Urgell, Spagna)
S.E. Mons. Dr. Felix Gmür (Basilea, Svizzera)
S.E. Mons. Oscar Cantu (La Cruces, USA)
S.E. Mons. William Kenny (Birmingham, Regno Unito) – COMECE
S.E. Mons. Christopher Chessun (Chiesa d’Inghilterra)