Ieri, 1 gennaio 2016, l’Arcivescovo di Milano il cardinale Angelo Scola ha presieduto nel Duomo di Milano la Messa per la Pace nella solennità dell’ottava del Natale del Signore. Alla Messa erano presenti anche gli esponenti religiosi rappresentanti del Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano.
Nella sua omelia il card. Scola ha ricordato che “la pace è concessa da Dio. Il dono della pace che domandiamo in questo inizio d’anno è frutto della misericordia vivente, Gesù Cristo”. Poi Scola ha spiegato che “sul piano personale evitiamo l’equivoco di pensarci fautori della pace senza essere donne ed uomini di pace. Disponiamoci quindi alla conversione cui ci richiama il Giubileo straordinario”.
“Il nostro impegno per la pace in tutte le sue espressioni – dal bisogno di giustizia nelle relazioni (con Dio, con gli altri, con il creato, con noi stessi), al gemito che si alza dai troppi esclusi dalla cultura dello scarto, fino al grido straziante delle vittime delle guerre e del terrorismo e al martirio dei fratelli cristiani – incomincia fissando lo sguardo su Colui che è la nostra pace. Con Cristo il dinamismo della pace è già in atto nella storia” ha proseguito l’Arcivescovo di Milano.
Infine Scola ha invitato tutti all’azione: “Il Dio della pace ci riempie di speranza affidabile e rende ancor più decisivo l’impegno personale, quello delle nazioni e quello dei potenti di questo mondo perché la pace vinca ogni guerra, ogni conflitto, ogni terrorismo, ogni personale contraddizione. All’inizio d’anno chiediamo questo dono, da buoni milanesi ed ospiti, alla Madonnina”.
Dopo la Messa il cardinale Scola ha ricevuto in Curia, nella cappella Arcivescovile, gli esponenti religiosi rappresentanti del Consiglio delle Chiese Cristiane di Milano
A loro ha rivolto un saluto e in particolare ha ricordato come “il nostro appuntamento si colloca a pochi giorni dall’avvio della tradizionale settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio): un’occasione in più per testimoniare quella tensione verso l’unità e quel dolore provato per le divisioni che segna la fede di ogni battezzato”.
Scola ha poi sottolineato l’ingresso di un’altra confessione cristiana nel Consiglio: “Anche il cristianesimo in città sta cambiando, si fa più plurale. So dalla delegazione che anche il Consiglio delle Chiese Cristiane si sta ingrandendo, dopo aver accolto gli Avventisti e preparandosi ad accogliere la Chiesa ortodossa georgiana. Ritengo che tutti questi cambiamenti dentro il Consiglio vadano letti come un segno dello Spirito che ci invita a rinnovare e a rinforzare i nostri vincoli di comunione. Non posso che ringraziare il coraggio di coloro che hanno avuto l’intuizione e l’audacia di creare un simile strumento di dialogo ecumenico”.
Poi una richiesta: “Lavorare perché la celebrazione del V centenario della Riforma di Lutero che si fa ormai imminente (ottobre 2017) sia uno stimolo per tutti i cristiani a interrogarsi sul nostro modo di professare l’unica fede in Gesù Cristo”.
Infine Scola ha rivolto alle Chiese cristiane di Milano l’invito a collaborare ai Dialoghi di vita buona, immaginando “una sezione che, animata dal dialogo ecumenico, possa mostrare come il dialogo in vista dell’unificazione tra i cristiani possa aiutare l’Europa a vivere con maggiore responsabilità quel cambio radicale di epoca nel quale ci troviamo oggi”.