“Affidiamo alla Madre il nuovo anno, perché crescano la pace e la misericordia”. Così Papa Francesco durante l'Angelus al termine della Messa nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella ricorrenza della 49° Giornata Mondiale della Pace. “All’inizio dell’anno è bello scambiarsi gli auguri” ha detto il Papa alla finestra del Palazzo Apostolico Vaticano ai circa 60mila fedeli e pellegrini presenti in piazza San Pietro.
“Rinnoviamo così, gli uni per gli altri, il desiderio che quello che ci attende sia un po’ migliore. È, in fondo, un segno della speranza che ci anima e ci invita a credere nella vita – ha proseguito -. Sappiamo però che con l’anno nuovo non cambierà tutto, e che tanti problemi di ieri rimarranno anche domani. Allora vorrei rivolgervi un augurio sostenuto da una speranza reale, che traggo dalla Liturgia di oggi. Sono le parole con cui il Signore stesso chiese di benedire il suo popolo: Il Signore faccia risplendere per te il suo volto. Il Signore rivolga a te il suo volto“.
“Anch’io vi auguro questo – ha detto Bergoglio – che il Signore posi lo sguardo sopra di voi e che possiate gioire, sapendo che ogni giorno il suo volto misericordioso, più radioso del sole, risplende su di voi e non tramonta mai! Scoprire il volto di Dio rende nuova la vita. Perché è un Padre innamorato dell’uomo, che non si stanca mai di ricominciare da capo con noi per rinnovarci. Ma il Signore ha una pazienza con noi! Non si stanca di ricominciare da capo ogni volta che noi cadiamo”.
Però il Signore “non promette cambiamenti magici”, ha precisato il Santo Padre, “Lui non usa la bacchetta magica. Ama cambiare la realtà dal di dentro, con pazienza e amore; chiede di entrare nella nostra vita con delicatezza, come la pioggia nella terra, per poi portare frutto. E sempre ci aspetta e ci guarda con tenerezza. Ogni mattina, al risveglio, possiamo dire: Oggi il Signore fa risplendere il suo volto su di me. Bella preghiera, che è una realtà”.
Ricordando la ricorrenza della Giornata Mondiale della Pace, Francesco ha ricordato che “la pace, che Dio Padre desidera seminare nel mondo, deve essere coltivata da noi”. Non solo – ha aggiunto – deve essere anche “conquistata” e ciò comporta “una vera e propria lotta, un combattimento spirituale che ha luogo nel nostro cuore”. Perché “nemica della pace non è solo la guerra, ma anche l’indifferenza”, ha rimarcato il Papa; essa “fa pensare solo a sé stessi e crea barriere, sospetti, paure e chiusure. E queste cose sono nemiche della pace”.
“Abbiamo, grazie a Dio, tante informazioni; ma a volte siamo così sommersi di notizie che veniamo distratti dalla realtà, dal fratello e dalla sorella che hanno bisogno di noi”, ha osservato il Pontefice, esortando pertanto in quest’anno “ad aprire il cuore, risvegliando l’attenzione al prossimo, a chi è più vicino”. “Questa – ha concluso – è la via per la conquista della pace”.