Il 2015 è stato un anno di grande sofferenza, ma ha saputo anche piantare autentici semi di gioia. Da una parte, se proviamo ad indicare alcune questioni tra le più eclatanti, la bilancia pende inesorabilmente verso la preoccupazione e l’incertezza sociale. Senza mettere da parte la buona notizia non si possono certo nascondere il terrorismo e le sue troppe vittime, assieme alla paura “iniettata” nel profondo sociale di ogni comunità; le guerre continue e l’impressionante mercato nel settore delle armi; l’esodo di un milione di persone in cerca di una speranza e di un futuro smarriti; la rabbia di tanti piccoli risparmiatori truffati; i danni irreparabili dell’inquinamento atmosferico; le morti silenziosi di un numero infinito di bambini ammalati e mal nutriti, ma mi fermo qui! Nonostante questa realtà devastante, sull’altro piatto della bilancia, si incomincia a mettere quanto necessita per cercare di ribaltare il peso che grava sulle spalle di un mondo in affanno. Si procede verso riforme istituzionali storiche; si dialoga tra le grandi potenze in modo concreto sulla lotta all’Isis, così come sulla fame nel mondo e sulla difficile crisi ambientale. Si aprono, anche se a mantice, frontiere da tempo chiuse ai profughi di guerra e si schiude uno spiraglio sulle aree di crisi siriane e libiche. Il segno “più” compare all’orizzonte dell’economia, anche se gracile e instabile, ma la morsa subita in questi ultimi anni di certo comincia ad allentarsi. La Chiesa, pur se attraversata da scosse telluriche interne, è stata al centro di un forte impulso sociale e spirituale, in grado di rianimare le membra spente di un corpo sociale asfittico e indebolito. Con l’enciclica Laudato SI’ il Santo Padre, risoluto timoniere rinnovatore, ha richiamato l’uomo alla regola fondamentale della custodia del creato, quale casa comune degli uomini. Sullo sfondo una ecologia integrale, capace di rallentare un “saccheggio”della natura senza precedenti. A questo atto di grande portata storica è seguito l’indizione straordinaria del Giubileo della Misericordia.
Un tempo di grazia per sollecitare l’Umanità a riprendere il cammino verso l’amore di Dio; a distaccare la propria vita dal peccato; a ricominciare nel perdono, mai negato a chi rinnova il suo patto di vera fede con il Signore, la costruzione di un mondo migliore. Qualsiasi tavolo istituzionale, di grandi o piccoli rappresentati politici ed economici, in nessun caso potrà avere l’effetto sperato di ristabilire la pace e l’equità sociale, se non saranno iscritti al primo rigo “dell’agenda quotidiana” le leggi universali della Parola evangelica. Ordinamenti sapienziali consegnati ad ogni essere vivente per salvarsi, redimersi e contribuire alla realizzazione di un tempo di pace e di benessere comune. Se il mondo va male è perché spesso si vive in piena omissione del dettato celeste. Capisco quanto sia difficile superare le trappole di una società priva del vero Dio e manipolata a causa delle sue continue debolezze! Intuisco anche la facile corsa verso una felicità “inchiodata”, tutta intera, su una dimensione materiale della vita! Così tuttavia non è più possibile continuare. In questi giorni di feste natalizie è tornata alla ribalta la figura della Madre di Gesù. Non vorrei che rimanesse solo una immagine temporanea, per poi finire nel cassetto delle ricorrenze forse più accreditate. La Santa Vergine, specie per chi crede, non può essere soltanto un nostalgico momento da rivivere nei momenti di difficoltà o di festa comandata. Deve essere piuttosto un modello permanente di riferimento, in grado di guidare ognuno, dinnanzi alla “pattumiera” sociale, politica ed economica che spesso determina il nostro futuro. Il mondo intero, in ogni suo segmento, ha bisogno di un nuovo orizzonte indiviso nella Vergine Maria. La sua perfezione è insostituibile per arginare la deriva di una Umanità sempre pronta a rispolverare i tanti vitelli d’oro, al centro del decadimento della realtà. Non può l’uomo tendere alla perfezione senza conoscerne l’essenza, quale esempio quotidiano da interiorizzare. Mons. Costantino Di Bruno scrive in proposito:
“ La Vergine Maria è infinitamente oltre quanto su Dio è stato detto in tutta la Scrittura Santa. Lei è ben oltre Mosè, oltre Davide, oltre i Salmisti, oltre i Profeti, oltre ogni Saggio, oltre ogni Agiografo, oltre tutto quanto su Dio è stato rivelato, pensato, profetizzato, manifestato, scritto, compreso. Poiché Lei è tutta intessuta di grazia, piena di Dio, ricolma di Spirito Santo, adesso anche nella sua carne porta il Figlio dell’Altissimo, meglio il Figlio dell’Altissimo è anche carne della sua e dalla sua carne, ciò che il Signore manifesta a Lei non lo ha mai manifestato a nessun altro. Lei è nell’ordine di un’altra magnificenza, un’altra esaltazione, un’altra glorificazione, un’altra celebrazione del suo Signore e Salvatore. Lei è dove nessuno mai finora è giunto, neanche per divina ispirazione”. Da queste parole del teologo, assistente centrale del Movimento Apostolico, si evince come la Vergine Maria non lodi il Signore per le grandi cose da Lui fatte. Non contempli né la terra, né il Cielo, né gli Angeli, né altra creatura da Lui chiamata all’essere. Questa contemplazione appartiene all’intera Antica Scrittura. Maria vede la creazione; vede le stupende opere di Dio e grida al suo Signore lo stupore, andando ben oltre queste cose. Esse infatti sono un nulla dinanzi a ciò che il Signore sta compiendo sotto i suoi occhi. Per questa sua opera va magnificato. “La Vergine Maria intende se stessa tutta opera del suo Dio. Nulla a Lei viene dalla terra, dal suo cuore, dalla sua mente, dai suoi desideri, dai suoi pensieri. Nulla viene dagli uomini”. Lei non è un frutto della storia, nel bene o nel male, nella grazia o nel peccato, nella giustizia o nell’ingiustizia, nei meriti o nei demeriti che sempre accompagnano la vita degli uomini. La storia dinanzi a Lei si ferma e non ha alcun potere. Se noi riprendessimo in mano la nostra vera identità che viene da Dio e dalla perfezione di cui la “Pura” è l’espressione più alta, potremmo ribaltare le iniquità e le false passioni che deturpano il mondo; aprire un varco di luce per la misericordia e le certezze del cuore. Tempo atteso di un’alba chiara e di una nuova stagione. Svolta comune verso un 2016 ricco di Maria! Buon anno.
Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email: egidiochiarella@gmail.com. Sito personale:www.egidiochiarella.it. Per seguire la sua rubrica su Tele Padre Pio: https://www.facebook.com/troppaterraepococielo