BRASILIA, venerdì, 28 agosto 2009 (ZENIT.org).- La Camera dei Deputati del Brasile ha approvato questo mercoledì l’Accordo tra lo Stato e la Santa Sede sullo status giuridico della Chiesa nel Paese, informa la pagina web dell’episcopato brasiliano.
Il testo prevede l’insegnamento religioso nelle scuole pubbliche e l’inserimento di spazi dedicati al culto negli ordinamenti urbani, esige il pagamento delle imposte da parte delle istituzioni religiose e riconosce le sentenze ecclesiastiche in materia matrimoniale e i titoli accademici ecclesiastici.
L’Accordo è giunto alla Camera federale in via urgente ed è stato approvato in sessione straordinaria dopo un dibattito di tre ore.
Il Progetto di Decreto Legislativo 1736/09 sullo Status Giuridico della Chiesa Cattolica è conforme all’ordinamento giuridico brasiliano e alla Costituzione, ha assicurato nella sessione l’oratore della Commissione per la Costituzione e la Giustizia Antonio Carlos Biscaia dopo aver citato ciascuno dei suoi 20 articoli.
Vari ecclesiastici e politici hanno sottolineato che il testo formalizza ciò che già esiste nella pratica e riconosce la rilevanza, storica e attuale, della Chiesa cattolica in Brasile.
L’Arcivescovo di São Sebastião do Rio de Janeiro, monsignor Orani João Tempesta, ad esempio, ha affermato che l’Accordo si adatta alla Costituzione di questo Stato laico e non concede privilegi straordinari alla Chiesa cattolica.
L’episcopato brasiliano ha suggerito nel 1991 l’opportunità di stipulare un Accordo internazionale tra Chiesa e Stato, e i negoziati tra il Governo e la Santa Sede sono iniziati ufficialmente nel 2006.
Nel novembre dell’anno scorso, l’Accordo è stato firmato durante una visita del Presidente del Brasile, Lula da Silva, in Vaticano, e ora, per la sua entrata in vigore, dovrà essere ratificato dal Senato.