CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 28 agosto 2009 (ZENIT.org).- L’incontro tra il Primo Ministro Silvio Berlusconi e il Cardinale Tarcisio Bertone a L’Aquila non ha avuto luogo per evitare “strumentalizzazioni”.
Lo rende noto un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede emesso questo venerdì, in cui si informa della visita del Segretario di Stato di Benedetto XVI in occasione della Perdonanza.
Il porporato si è recato a L’Aquila su invito dell’Arcivescovo, monsignor Giuseppe Molinari, e del comitato per la Perdonanza celestiniana, “per rinnovare i sentimenti di vicinanza e di affetto del Santo Padre alle popolazioni terremotate”, spiega il comunicato.
Il Cardinale ha presieduto l’Eucaristia solenne delle 18.00, che apre le celebrazioni della 715ª Perdonanza celestiniana.
Al termine della celebrazione, spiega la Santa Sede, “l’Arcivescovo aveva pensato, in un primo momento, di organizzare una cena quale segno di ringraziamento al Segretario di Stato, ai Vescovi e alle autorità per la loro presenza e per la loro opera a favore delle vittime del terremoto”.
“In un secondo tempo, si è preferito cancellare la cena e devolverne il costo a beneficio dei terremotati”, aggiunge il testo.
In mattinata il Segretario di Stato ha visitato il comando provinciale dei Vigili del fuoco per esprimere apprezzamento e gratitudine per il loro straordinario impegno.
“Per evitare strumentalizzazioni, il presidente del Consiglio, onorevole Silvio Berlusconi, ha delegato come rappresentante del Governo italiano l’onorevole Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio”, conclude il comunicato.
Nell’omelia che ha pronunciato dopo aver aperto la Porta Santa della Basilica di Collemaggio dando il via alla tradizionale Perdonanza e all’Anno celestiniano, il Cardinal Bertone, come riporta “L’Osservatore Romano”, ha invitato la gente de L’Aquila a ritornare a vivere con uno spirito nuovo.
Il porporato, che il Venerdì Santo ha celebrato nel capoluogo abruzzese i funerali di molte vittime del terremoto che il 6 aprile ha squassato la città, ha portato agli aquilani “il saluto affettuoso” di Benedetto XVI, assicurando che il Papa “continua a stare spiritualmente accanto a voi e alla vostra terra. Egli sa bene quante preoccupazioni, interrogativi e problemi ci siano nell’animo di tutti i suoi abitanti; ma sa pure quanto profonde siano la fiducia e la forza d’animo che tutti nutrite”.
Celebrare la Perdonanza e aprire l’Anno celestiniano “in situazioni di disagio a causa del terremoto aiuta a cogliere forse ancor meglio il valore di questa tradizione spirituale”, ha dichiarato il Cardinal Bertone.
La Perdonanza celestiniana, ha osservato, “è occasione quanto mai propizia per rivedere la nostra vita cristiana e, specchiandoci nella Parola di Dio, per rinvigorire la nostra fede”, “è stimolo a percepire il senso vero della penitenza e del digiuno”.
In questo contesto, ha invitato gli aquilani “a vedere nelle prove della vita non il segno dell’abbandono da parte di Dio, bensì la manifestazione di una sua misteriosa vicinanza, che ci provoca mediante il dolore e la sofferenza a non chiuderci in noi stessi, ma ad aprirci fiduciosi al suo amore, abbandonandoci nelle sue mani di Padre misericordioso”.
“Solo l’amore di Dio può farci superare certe difficoltà – ha constatato -. La Perdonanza diventa pertanto un’esortazione accorata ad accogliere Dio nella nostra esistenza, a convertirci”.
Perché Dio “non passi invano”, ha concluso, “occorre restare vigili e con il cuore aperto. L’Anno celestiniano sia un vero Anno Santo di conversione e di riscoperta di ciò che è essenziale nella nostra esistenza”.