Vietnam: polemico parco pubblico sulle rovine di una chiesa

La polizia ha arrestato dei cattolici che la preparavano per il culto

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DONG HOI, mercoledì, 26 agosto 2009 (ZENIT.org).- Il 17 agosto, il Governo del Vietnam ha decretato l’uso delle rovine della chiesa di Tam Toa come parco pubblico, malgrado i cattolici della Diocesi di Vinh ne difendano l’uso come luogo di culto anche di fronte ad attacchi violenti da parte della polizia.

Le scavatrici municipali hanno distrutto il 20 agosto gli ultimi resti dell’edificio sacro, lasciando in piedi solo il campanile, ha informato l’agenzia AsiaNews.

Appena cinque giorni prima, 200.000 persone avevano celebrato a Xa Doi la Messa dell’Assunzione, e altre 500.000 l’avevano seguita in strada, visto che la polizia impediva loro di passare.

Durante la celebrazione, il Vescovo di Vinh, monsignor Paul Marie Cao Dinh Thuyen, di 83 anni, ha lamentato la violenza della polizia contro i cattolici.

Il 20 luglio scorso, i fedeli sono stati derubati, arrestati e picchiati dalla polizia per aver chiesto il ritorno della chiesa ai legittimi proprietari del terreno e aver cercato di restaurare il tempio. Due sacerdoti hanno dovuto essere trasferiti in ospedale.

La chiesa di Tam Toa ha un significato speciale per i cattolici vietnamiti. La sua presenza è documentata dal 1631 e nel XVII secolo era la più grande della regione, con 1.200 fedeli.

L’edificio attuale si trova in uno splendido scenario naturale. Padre Claude Bonin lo ha costruito nel 1887 su una collina sulle rive del fiume Nhat Le, per renderlo accessibile ai cattolici.

Dalla fine della guerra, i cattolici locali hanno celebrato la Messa all’aperto all’interno del recinto della chiesa o nelle proprie case.

Il 2 febbraio scorso, il Vescovo, 14 sacerdoti e circa mille cattolici hanno celebrato l’Eucaristia nella chiesa di Tam Toa nonostante le minacce delle autorità.

Nel 1997 il Governo ha dichiarato senza l’approvazione della Chiesa locale il luogo storico, come dimostrazione dei crimini di guerra commessi dagli Stati Uniti.

Ciò implica che la zona divenga proprietà pubblica, ma i fedeli insistono sul fatto che appartiene alla Chiesa.

Con lo sviluppo economico e la costruzione della città di Dong Hoy, l’area è diventata la più cara della zona, con abitazioni esclusive.

L’anno scorso le scavatrici hanno già spianato buona parte del terreno intorno a Tam Toa e sono stati costruiti numerosi appartamenti di lusso, alcuni dei quali per membri del Governo locale.

Certi membri del partito al Governo hanno chiesto di decretare che le rovine della chiesa servano da mausoleo della guerra, visto che il tempio è stato bombardato dagli americani negli anni Sessanta.

In seguito hanno chiesto di costruire un centro turistico e infine il Governo ha stabilito che nella zona venga istituito un parco pubblico, il che ha catturato l’attenzione di alcuni mezzi di comunicazione internazionali.

Il decreto che determina l’uso pubblico della chiesa di Tam Toa è simile a quello che il Governo vietnamita ha approvato per i casi della ex Nunziatura di Hanoi e per la chiesa di Thai Ha.

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ZENIT Staff

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