CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 26 agosto 209 (ZENIT.org).- “Mai sono stato contraddetto dalla Santa Sede”. Sono queste le parole che monsignor Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, ha pronunciato ai microfoni della “Radio Vaticana” riferendosi alle dichiarazioni del Ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli.
Dopo la tragedia del canale di Sicilia, in cui nei giorni scorsi sono morti più di 70 eritrei che cercavano di raggiungere l’Italia, monsignor Vegliò ha esortato a soccorrere i migranti irregolari che rischiano la vita per entrare nel Paese alla ricerca di una vita migliore.
“In seguito alla mia dichiarazione alla Radio Vaticana di sabato 22 corrente, pubblicata su L’Osservatore Romano del 23 agosto, circa la morte di numerosi migranti nel Mediterraneo, il Ministro Roberto Calderoli, secondo l’Agenzia A.G.I., avrebbe detto: ‘Le parole sugli immigrati pronunciate da monsignor Vegliò non sono quelle del Vaticano e della CEI da cui, anzi, spesso, lo stesso Vegliò è stato poi contraddetto'”, ha ricordato monsignor Vegliò all’emittente pontificia.
“Chi ha fatto rispettare i diritti – ha aggiunto Calderoli – è stato questo Governo, salvando chi si trovava in stato di bisogno e riuscendo a far passare un messaggio importante e chiaro ovvero che il nostro non può più essere un Paese di conquista. Solo così, attraverso questo messaggio non partiranno più questi viaggi che non sono della speranza ma delle disperazione e che purtroppo hanno portato a morire, nelle acque del canale di Sicilia, tanti, partiti anche sulla base dei messaggi dell’opposizione o di monsignor Vegliò”.
“Al riguardo, con tutto il rispetto possibile e per amore di verità, vorrei asserire che: come Capo Dicastero ho il grande onore di fare dichiarazioni a nome della Santa Sede, mai sono stato contraddetto dalla Santa Sede, mai sono stato contraddetto dalla Conferenza Episcopale Italiana”, ha affermato il presule alla “Radio Vaticana”.
“Forse il Signor Ministro aveva in mente altre situazioni o si riferiva a qualcun altro”, ha aggiunto.
“È poi inaccettabile e offensivo – ha sottolineato – quanto viene riportato più avanti nella dichiarazione del Ministro, quasi che io sia responsabile della morte di tanti poveri esseri umani, inghiottiti dalle acque del Mediterraneo”.
“La mia dichiarazione – ha concluso monsignor Vegliò – partiva solo da un fatto concreto, tragico: la morte di tante persone, senza accuse, ma chiamando tutti alla propria responsabilità”.