assunta Archives - ZENIT - Italiano https://it.zenit.org/tag/assunta/ Il mondo visto da Roma Tue, 15 Aug 2017 11:05:41 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://it.zenit.org/wp-content/uploads/sites/2/2020/07/02e50587-cropped-9c512312-favicon_1.png assunta Archives - ZENIT - Italiano https://it.zenit.org/tag/assunta/ 32 32 Angelus: “Quando arriva Maria, la gioia trabocca” https://it.zenit.org/2017/08/15/angelus-quando-arriva-maria-la-gioia-trabocca/ Tue, 15 Aug 2017 11:05:41 +0000 https://it.zenit.org/?p=105018 Parole del Papa prima e dopo l’Angelus, 15/08/2017

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“Quando arriva Maria, la gioia trabocca e prorompe dai cuori, perché la presenza invisibile ma reale di Gesù riempie tutto di senso: la vita, la famiglia, la salvezza del popolo… Tutto!”: ha affermato Papa Francesco prima dell’Angelus della festa dell’Assunta, questo 15 agosto 2017, Piazza San Pietro.
Secondo la Gendarmeria Vaticana era presenti 20.000 fedeli in Piazza San Pietro per l’Angelus, nella Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria.
Il Papa ha sottolineato la misericordia divina e il suo dono di misericordia dicendo: Maria “ci porta la capacità di misericordia, per perdonarci, comprenderci, sostenerci gli uni gli altri”.
Alla scuola di Maria, del Magnificat, di Nazaret, il Papa ha proposto ai battezzati un esame di coscienza su l’umiltà: “Come va la mia umiltà?”
“A Maria Regina della pace, che contempliamo oggi nella gloria del Paradiso, vorrei affidare ancora una volta le ansie e i dolori delle popolazioni che in tante parti del mondo soffrono a causa di calamità naturali, di tensioni sociali o di conflitti. Ottenga la nostra Madre celeste per tutti consolazione e un futuro di serenità e di concordia!”, ha detto il Papa dopo l’Angelus.
Prima dell’Angelus
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi, solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, il Vangelo ci presenta la giovane di Nazaret che, ricevuto l’annuncio dell’Angelo, parte in fretta per stare vicino a Elisabetta, negli ultimi mesi della sua prodigiosa gravidanza. Arrivando da lei, Maria coglie dalla sua bocca le parole che sono entrate a formare la preghiera dell’“Ave Maria”: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo» (Lc 1,42). In effetti, il dono più grande che Maria porta a Elisabetta – e al mondo intero – è Gesù, che già vive in lei; e vive non solo per la fede e per l’attesa, come in tante donne dell’Antico Testamento: dalla Vergine Gesù ha preso carne umana, per la sua missione di salvezza.
Nella casa di Elisabetta e di suo marito Zaccaria, dove prima regnava la tristezza per la mancanza di figli, ora c’è la gioia di un bambino in arrivo: un bambino che diventerà il grande Giovanni Battista, precursore del Messia. E quando arriva Maria, la gioia trabocca e prorompe dai cuori, perché la presenza invisibile ma reale di Gesù riempie tutto di senso: la vita, la famiglia, la salvezza del popolo… Tutto! Questa gioia piena si esprime con la voce di Maria nella preghiera stupenda che il Vangelo di Luca ci ha trasmesso e che, dalla prima parola latina, si chiama Magnificat. È un canto di lode a Dio che opera cose grandi attraverso le persone umili, sconosciute al mondo, come è Maria stessa, come è il suo sposo Giuseppe, e come è anche il luogo in cui vivono, Nazaret.
Le grandi cose che Dio ha fatto con le persone umili, le grandi cose che il Signore fa nel mondo con gli umili, perché l’umiltà è come un vuoto che lascia posto a Dio. L’umile è potente, perché è umile: non perché è forte. E questa è la grandezza dell’umile e dell’umiltà. Io vorrei domandarvi – e anche a me – ma non si risponde a voce alta: ognuno risponda nel cuore: “Come va la mia umiltà?”.
Il Magnificat canta il Dio misericordioso e fedele, che compie il suo disegno di salvezza con i piccoli e i poveri, con quelli che hanno fede in Lui, che si fidano della sua Parola, come Maria. Ecco l’esclamazione di Elisabetta: «Beata te che hai creduto» (Lc 1,45). In quella casa, la venuta di Gesù attraverso Maria ha creato non solo un clima di gioia e di comunione fraterna, ma anche un clima di fede che porta alla speranza, alla preghiera, alla lode.
Tutto questo vorremmo avvenisse anche oggi nelle nostre case. Celebrando Maria Santissima Assunta in Cielo, vorremmo che Lei, ancora una volta, portasse a noi, alle nostre famiglie, alle nostre comunità, quel dono immenso, quella grazia unica che dobbiamo sempre chiedere per prima e al di sopra delle altre grazie che pure ci stanno a cuore: la grazia che è Gesù Cristo!
Portando Gesù, la Madonna porta anche a noi una gioia nuova, piena di significato; ci porta una nuova capacità di attraversare con fede i momenti più dolorosi e difficili; ci porta la capacità di misericordia, per perdonarci, comprenderci, sostenerci gli uni gli altri.
Maria è modello di virtù e di fede. Nel contemplarla oggi assunta in Cielo, al compimento finale del suo itinerario terreno, la ringraziamo perché sempre ci precede nel pellegrinaggio della vita e della fede. E le chiediamo che ci custodisca e ci sostenga; che possiamo avere una fede forte, gioiosa e misericordiosa; che ci aiuti ad essere santi, per incontrarci con lei, un giorno, in Paradiso.
Dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle, a Maria Regina della pace, che contempliamo oggi nella gloria del Paradiso, vorrei affidare ancora una volta le ansie e i dolori delle popolazioni che in tante parti del mondo soffrono a causa di calamità naturali, di tensioni sociali o di conflitti. Ottenga la nostra Madre celeste per tutti consolazione e un futuro di serenità e di concordia!
Saluto tutti voi, romani e pellegrini provenienti da diversi Paesi! In particolare, saluto i giovani di Mira (Venezia) e l’Associazione Don Bosco di Noci. E anche saluto … vedo bandiere spagnole e polacche. Buona festa!
Vi ringrazio di essere venuti; vi auguro una buona festa della Madonna Assunta e, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!
© Libreria Editrice Vaticana
 

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Madre nostra, grazie per il tuo esempio! https://it.zenit.org/2016/08/15/madre-nostra-grazie-per-il-tuo-esempio/ Mon, 15 Aug 2016 03:00:13 +0000 https://it.zenit.org/?p=82771 Meditazione quotidiana di Lunedì 15 Agosto 2016 - Assunzione della Beata Vergine Maria (solennità)

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Lettura
La festa di oggi, profondamente sentita dal popolo fedele, ci invita a guardare al trionfo di Colei che venne eletta per essere madre del Salvatore, e che è divenuta madre nostra. Il suo trionfo è il trionfo della grazia ottenuta da Cristo, la sconfitta della morte e del peccato. Maria partecipa pienamente a questo trionfo con la sua collaborazione fedele alla grazia di Dio nella sua vita, che strappa ad Elisabetta, ispirata dallo Spirito Santo, quel grido di ammirazione e di gioia: “Beata tu, che hai creduto!”.
Meditazione
Nel 2013 papa Francesco, dalla piazza di Castel Gandolfo, ci regalò una toccante meditazione dei brani odierni della Scrittura. Diceva, tra l’altro: «Cari fratelli e sorelle! Al termine della Costituzione sulla Chiesa, il Concilio Vaticano II ci ha lasciato una meditazione bellissima su Maria Santissima. Ricordo soltanto le espressioni che si riferiscono al mistero che celebriamo oggi: La prima è questa: “L’immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste col suo corpo e la sua anima, e dal Signore esaltata come la regina dell’universo” (n. 59).
E poi, verso la fine, vi è quest’altra: “La Madre di Gesù, come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nell’anima, è l’immagine e la primizia della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla come segno di sicura speranza e di consolazione per il Popolo di Dio in cammino, fino a quando non verrà il giorno del Signore” (n.68)». E poi offriva delle concretizzazioni per la riflessione dei fedeli: «Il brano dell’Apocalisse presenta la visione della lotta tra la donna e il drago.
La figura della donna, che rappresenta la Chiesa, è da una parte gloriosa, trionfante, e dall’altra ancora in travaglio. Così in effetti è la Chiesa: se in Cielo è già associata alla gloria del suo Signore, nella storia vive continuamente le prove e le sfide che comporta il conflitto tra Dio e il maligno, il nemico di sempre.
E in questa lotta che i discepoli di Gesù devono affrontare (…) Maria non li lascia soli; la Madre di Cristo e della Chiesa è sempre con noi (…) La preghiera con Maria, in particolare il Rosario (…) ha anche questa dimensione “agonistica”, cioè di lotta, una preghiera che sostiene nella battaglia contro il maligno e i suoi complici. Anche il Rosario ci sostiene nella battaglia». Ecco, la solennità di oggi ci invita a rivolgerci a Colei che è veramente madre nostra, coraggiosa, che ha combattuto per noi ed ora intercede presso suo Figlio per noi.
Preghiera:
O Maria, madre nostra, grazie per il tuo coraggio nella fede e il tuo esempio! E grazie per l’amore materno che mi doni! Aiuta tutti noi tuoi figli a seguire il tuo Figlio divino.
Agire:
Oggi cercherò di pregare il Santo Rosario, chiedendo grazie per me e per tutte le anime.
Meditazione a cura di Padre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di EdizioniART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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D'ora in poi tutte le generazioni ti chiameranno beata https://it.zenit.org/2016/08/14/dora-in-poi-tutte-le-generazioni-ti-chiameranno-beata/ Sun, 14 Aug 2016 10:50:34 +0000 https://it.zenit.org/?p=82726 Riflessione del teologo Mons Costantino Di Bruno per la solennità dell’Assunta

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In occasione della Novena in preparazione della Celebrazione della Solennità della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo in corpo e anima, mons. Costantino Di Bruno ha voluto offrire ai fedeli nove distinte riflessioni per accompagnare questo particolare cammino di devozione alla Vergine. Si tratta di un semplice invito a rendere nel giorno dell’Assunta ogni onore e gloria a Dio per averci dato una Madre così eccelsa, così alta, così Madre! Riprendere un rapporto spirituale intenso con Maria può significare l’avvio di un tempo meno confuso di quello che si sta vivendo, aprendo a nuovi spazi di riconciliazione, tolleranza, pace e amore. Il mondo intero oggi ne ha profondamente bisogno. Per meglio capire la profondità del messaggio del teologo calabrese, ZENITpropone la sua nona riflessione.
Con chi può operare il Signore? Con gli umili, i puri di cuore, i poveri in spirito, i miti. Nessuna creatura è stata più umile, più pura, più povera, più mite della Madre di Dio. Cosa è la vera umiltà? Umiltà è sapere che la nostra vita per essere vera dovrà essere sempre dalla volontà del nostro Dio e Signore. Ma sapere non basta. Occorre anche volere in ogni momento essere da Lui. Come si è da Lui? Ascoltando ogni sua Parola nello Spirito Santo, comprendendola secondo verità nello Spirito Santo e sempre nello Spirito Santo dare ad essa piena realizzazione. È umile chi sempre si lascia fare dalla Parola, dalla grazia, dallo Spirito Santo, dalla volontà del Padre celeste. Un solo istante da se stessi, si esce dall’umiltà, si entra nella superbia. Non si è da Dio, si è da sé. Si è da noi? Dio non può operare per noi.
L’umiltà della Madre di Dio è stata sempre purissima, elevata al sommo della perfezione. Lei mai ha conosciuto il peccato, non solo lieve, lievissimo, neanche di un milionesimo di pensiero non conforme al pensiero di Dio. Maria è lincarnazione sulla terra del pensiero del Padre, della sua volontà, della sua Parola. Lei è sempre dalla volontà del suo Dio. Il suo Dio può fare di Lei ciò che vuole sempre. È sufficiente che il Signore dica e la sua serva fedele è pronta ad eseguire gli ordini e i comandi che le vengono impartiti. Di Maria si può dire ciò che l’Angelo Raffaele dice a Tobi e a Tobia, nel momento in cui si manifesta nella sua celeste verità.
«Voglio dirvi tutta la verità, senza nulla nascondervi: vi ho già insegnato che è bene nascondere il segreto del re, mentre è motivo donore manifestare le opere di Dio. Ebbene, quando tu e Sara eravate in preghiera, io presentavo lattestato della vostra preghiera davanti alla gloria del Signore. Così anche quando tu seppellivi i morti. Quando poi tu non hai esitato ad alzarti e ad abbandonare il tuo pranzo e sei andato a seppellire quel morto, allora io sono stato inviato per metterti alla prova. Ma, al tempo stesso, Dio mi ha inviato per guarire te e Sara, tua nuora. Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti a entrare alla presenza della gloria del Signore» (Tb 12,6-15).
Maria è sempre pronta, anzi è sempre in attesa, più che  sentinella, di ascoltare la voce del suo Signore per dare ad essa perfetto compimento. Questa è l’umiltà che il Signore ha visto. A causa di essa ha potuto fare grandi cose per Lei. L’ha innalzata ad una grandezza più alta degli stessi cieli e dei cieli dei cieli. Maria è infatti Regina del cielo e della terra, degli uomini e degli Angeli, dei martiri e dei profeti, dei confessori della fede e di ogni altro santo, compresi apostoli ed evangelisti. Dio ha fatto di Lei la Madre della sua Chiesa una, santa, cattolica, apostolica. In gloria nessuna creatura è sopra Maria. Ma anche tutta la gloria della santità della Chiesa non la supera. Lei è ben superiore ad essa. Questo il Signore ha fatto per la Madre sua.
La Vergine Maria, mossa dallo Spirito Santo, profetizza che tutte le generazioni la chiameranno beata. La prima a chiamarla beata è la cugina Elisabetta. Qui una riflessione si impone. Maria è l’opera più eccelsa del Signore. Essendo l’opera di Dio, Lei ha la stessa sorte del suo Dio. Se il suo Dio è adorato secondo verità, Lei è onorata secondo verità. Se il suo Dio è cancellato dalla mente e dal cuore, anche lei sarà cancellata dalla mente e dal cuore. Lei è sempre dal suo Dio. È in eterno dal suo Signore. Non deve fare meraviglia quando la Madre di Gesù è disprezzata, disonorata, eliminata dai cuori. Questa eliminazione è segno, il termometro, il misuratore della verità della nostra fede in Dio Padre, in Cristo suo Figlio e nostro Signore, nello Spirito Santificatore che dona la vita. Quando crolla l’onore della Madre di Dio è già crollato l’onore, la riverenza, l’adorazione in spirito e verità verso il nostro Signore, Creatore, Padre, Salvatore.
Profetizzando, nello Spirito Santo, che tutte le generazioni la chiameranno beata, la Madre di Dio intende dire una sola verità: il vero Dio sarà riconosciuto vero Dio da tutte le generazioni e anche Lei sarà riconosciuta Madre del Signore. Come una generazione narra all’altra la verità del suo Dio, così anche narrerà la verità della Madre di Dio. La fede nel vero Dio sempre sarà fede in ciò che il Signore ha fatto per Lei. Questo perché il vero Dio è solo uno: il Padre del nostro Signore Gesù Cristo. Il Padre che con il Figlio vive nell’unità dello Spirito Santo. Non c’è altro vero Dio. Poiché il Figlio Unigenito del Padre è ora il Verbo che nel suo seno si è fatto carne, mai si potrà parlare di Cristo Gesù senza parla della Madre sua e mai si potrà parlare di Maria senza cantare le grandi cose che il Signore ha fatto per Lei.
Con l’Incarnazione del Verbo della vita, Maria ha un posto privilegiato nel cuore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Dove regna il vero Dio, regna anche Lei. Dove regna Lei in un cuore, necessariamente dovrà regnare il vero Dio. Lei è in eterno a servizio della gloria del suo Dio. È questa la sua umiltà ed essa è immortale. Tutta la sua vita, anche nel più alto dei cieli, è un canto alla gloria del suo Signore. Il Magnificat è il suo canto celeste senza interruzione”.
Nessuno si metterà fuori dal mondo assumendo dentro di sé la verità di questo messaggio che pone Maria al centro della vita dell’uomo. È vero esattamente il contrario! La società di oggi ha bisogno di riprendere il contatto reale con la novità della Parola del Signore e con essa la devozione a Maria. Un’umile donna che con il suo sì e la sua obbedienza assoluta ha permesso a Dio di cambiare la storia, indirizzandola verso un tempo di autentico cambiamento, per la salvezza e la redenzione dell’intera Umanità.
 

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"Destinati a condividere la gloria della nostra Madre" https://it.zenit.org/2015/08/15/destinati-a-condividere-la-gloria-della-nostra-madre/ https://it.zenit.org/2015/08/15/destinati-a-condividere-la-gloria-della-nostra-madre/#respond Sat, 15 Aug 2015 11:13:39 +0000 https://it.zenit.org/destinati-a-condividere-la-gloria-della-nostra-madre/ Le parole del Papa alla recita dell'Angelus nella Solennità dell'Assunzione della Beata Vergine Maria

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Alle ore 12 di oggi, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, papa Francesco si è affacciato allo studio del Palazzo Apostolico per recitare l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti in piazza San Pietro.

Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

Cari fratelli e sorelle, buongiorno, e buona festa della Madonna.

Oggi la Chiesa celebra una delle feste più importanti dedicate alla Beata Vergine Maria: la festa della sua Assunzione. Al termine della sua vita terrena, la Madre di Cristo è salita in anima e corpo al Cielo, cioè nella gloria della vita eterna, nella piena comunione con Dio.

L’odierna pagina del Vangelo (Lc 1,39-56) ci presenta Maria che, subito dopo aver concepito Gesù per opera dello Spirito Santo, si reca dall’anziana parente Elisabetta, anch’essa miracolosamente in attesa di un figlio. In questo incontro pieno di Spirito Santo, Maria esprime la sua gioia con il cantico del Magnificat, perché ha preso piena coscienza del significato delle grandi cose che si stanno realizzando nella sua vita: per mezzo di lei giunge a compimento tutta l’attesa del suo popolo.

Ma il Vangelo ci mostra anche qual è il motivo più vero della grandezza di Maria e della sua beatitudine: il motivo è la fede. Infatti Elisabetta la saluta con queste parole: «Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto» (Lc 1,45). La fede è il cuore di tutta la storia di Maria; lei è la credente, la grande credente; lei sa – e lo dice – che nella storia pesa la violenza dei prepotenti, l’orgoglio dei ricchi, la tracotanza dei superbi. Tuttavia, Maria crede e proclama che Dio non lascia soli i suoi figli, umili e poveri, ma li soccorre con misericordia, con premura, rovesciando i potenti dai loro troni, disperdendo gli orgogliosi nelle trame del loro cuore. Questa è la fede della nostra Madre, questa è la fede di Maria!

Il Cantico della Madonna ci lascia anche intuire il senso compiuto della vicenda di Maria: se la misericordia del Signore è il motore della storia, allora non poteva «conoscere la corruzione del sepolcro colei che ha generato il Signore della vita» (Prefazio). Tutto questo non riguarda solo Maria. Le “grandi cose” fatte in lei dall’Onnipotente ci toccano profondamente, ci parlano del nostro viaggio nella vita, ci ricordano la meta che ci attende: la casa del Padre. La nostra vita, vista alla luce di Maria assunta in Cielo, non è un vagabondare senza senso, ma è un pellegrinaggio che, pur con tutte le sue incertezze e sofferenze, ha una meta sicura: la casa di nostro Padre, che ci aspetta con amore. E’ bello pensare questo: che noi abbiamo un Padre che ci aspetta con amore, e che anche la nostra Madre Maria è lassù e ci aspetta con amore.

Intanto, mentre trascorre la vita, Dio fa risplendere «per il suo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza» (ibid.). Quel segno ha un volto, quel segno ha un nome: il volto luminoso della Madre del Signore, il nome benedetto di Maria, la piena di grazia, perché ha creduto nella parola del Signore: la grande credente! Come membri della Chiesa, siamo destinati a condividere la gloria della nostra Madre, perché, grazie a Dio, anche noi crediamo nel sacrificio di Cristo sulla croce e, mediante il Battesimo, siamo inseriti in tale mistero di salvezza.

Oggi tutti insieme la preghiamo, perché, mentre si snoda il nostro cammino su questa terra, lei rivolga a noi i suoi occhi misericordiosi, ci rischiari la strada, ci indichi la meta, e ci mostri dopo questo esilio Gesù, il frutto benedetto del suo seno. E diciamo insieme: O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!

[Dopo l’Angelus:]

Cari fratelli e sorelle,

Il mio pensiero va, in questo momento, alla popolazione della città di Tianjin, nella Cina settentrionale, dove alcune esplosioni nell’area industriale hanno causato numerosi morti e feriti e ingenti danni. Assicuro la mia preghiera per coloro che hanno perso la vita e per tutte le persone provate da questa sciagura; il Signore dia sollievo ad esse e sostegno a quanti sono impegnati per alleviare le loro sofferenze.

Saluto tutti voi, romani e pellegrini di diversi Paesi! Vi affido alla materna premura della nostra Madre, che vive nella gloria di Dio e sempre accompagna il nostro cammino.

E come sarebbe bello che oggi voi poteste andare a visitare la Madonna, la Salus Populi Romani, a Santa Maria Maggiore: sarebbe un bel gesto.

Vi ringrazio di essere venuti e vi auguro una buona festa della Madonna. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!

© Copyright – Libreria Editrice Vaticana

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Napoleone contro la Madonna: 0 a 1! https://it.zenit.org/2015/08/14/napoleone-contro-la-madonna-0-a-1/ https://it.zenit.org/2015/08/14/napoleone-contro-la-madonna-0-a-1/#respond Fri, 14 Aug 2015 08:42:35 +0000 https://it.zenit.org/napoleone-contro-la-madonna-0-a-1/  Bonaparte tentò di 'spodestare' la Vergine dalla festa del 15 agosto, giorno del suo compleanno.  Ma Maria "rovesciò i potenti dai troni"....

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Mia nonna me lo ripeteva spesso: “L’orgoglio acceca!”. Mi sono ricordata di questa frase, ripensando oggi a Napoleone Bonaparte. Questo tipo ha sempre percepito la Madonna come una presenza scomoda, ingombrante e fastidiosa. Il motivo? Il giorno della sua nascita.

Napoleone nasce ad Ajaccio il 15 agosto 1769; lo stesso giorno in cui Maria entra in Cielo. Pochi sanno che questo generale, divenuto adulto, ad ogni suo compleanno aveva un travaso di bile per la rabbia di avere la Madonna come co-presenza da festeggiata. Avrebbe potuto esserne felice ma lui invece ne era irritato; mia nonna aveva proprio ragione sul fatto che l’orgoglio acceca.

L’irritazione crebbe quando egli venne a sapere che nel giorno dell’Assunta si festeggiava il “voto di Luigi XIII”: questo re di Francia, infatti, il 15 agosto del 1637 aveva emanato un suo solenne decreto con il quale metteva la nazione sotto l’esplicita protezione di Maria. Anche questo fatto avrebbe potuto tranquillizzarlo un po’. E invece, niente! La Francia doveva poter contare solo su di lui, genio ed invincibile Imperatore!

Quando poi ebbe a conoscere il brano evangelico che la Chiesa leggeva in tutte le chiese francesi, quel 15 agosto, la sua irritazione ebbe un’impennata insopportabile. “Dio rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili; i ricchi li rimanda a mani vuote, mentre i poveri li ricolma dei suoi doni”. Ad ogni suo compleanno, la Madonna gli rovinava la festa, rammentandogli che “Dio disperde i superbi nei pensieri del loro cuore”!

Napoleone allora ebbe un’idea davvero geniale: con decreto ufficiale del 19 febbraio 1806 abolì la festa dell’Assunta e la sostituì con la festa di san Napoleone! Aveva ragione mia nonna: “L’orgoglio acceca!”.  Anche Papa Pio VII protestò, dichiarando “inammissibile che il potere civile sostituisca al culto della Madonna Assunta in Cielo quello di un santo introvabile, con una ingerenza intollerabile del temporale nello spirituale”. Ma Napoleone non ascoltò nessuno!

Come finì Napoleone? Tutti lo sappiamo. Le parole profetiche, che Maria aveva pronunciato nel suo incantevole Magnificat, si compirono puntualmente anche per lui! “Il trono di Napoleone fu rovesciato” proprio a motivo del suo orgoglio e Maria, dopo l’abdicazione dell’Imperatore nel marzo del 1814, riprese il suo posto nella solennità dell’Assunta, anche in Francia, per indicare la strada della vera grandezza.

Allora io mi auguro quattro cose per la festa dell’Assunta in Cielo del 2015:

1) che i potenti (e i pre-potenti) di oggi prendano molto seriamente la sapienza del Magnificat di Maria, capendo che l’umiltà vincerà sempre sulla prepotenza;

2) che la cristianità torni a respirare con entrambi i suoi due polmoni; la chiesa Orientale (che vede in Maria soprattutto la Madre di Dio) e la chiesa Occidentale (che vede in Maria soprattutto la Madre degli uomini)

3) che la certezza che Maria ci ha preceduti tutti in Cielo, ci faccia sentire figli reali della Regina dell’universo, protetti ogni minuto della vita

4) che Colei che è stata la prima a credere e la prima a risorgere nel Figlio, ci abbracci e ci faccia sentire nel cuore il suo “Coraggio! Forza! Ce la stai facendo. Io vedo quel che tu non vedi e so dove devo portarti. Fidati di me!”

Buona festa dell’Assunta!

[Tratto da www.intemirifugio.it]

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