Zoran e Ismael: due piccoli cicloni conquistano Fiuggi

Un film italiano e uno spagnolo raccontano le storie di un bambino e di un adolescente alla scoperta della propria identità familiare

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La comparsa improvvisa di un bambino o di un adolescente nella vita di qualcuno è sempre un ciclone che cambia profondamente l’esistenza, inducendo uomini mai cresciuti a riflettere sulla propria immaturità.

Le pellicole proiettate tra ieri pomeriggio e stamattina al Fiuggi Family Festival testimoniano quanto sia problematica l’accoglienza di un minore in una società d’oggi, che, a parole si dice sempre aperta a tutti.

Zoran, il mio nipote scemo, diretto da Matteo Oleotto, è l’unico film italiano in concorso. La storia ha un’ambientazione inedita per il nostro cinema: la provincia friulana, un mondo schiavo della noia, della routine e della dipendenza dell’alcool di molti suoi abitanti, a partire dal coprotagonista, Paolo (Giuseppe Battiston).

Quest’ultimo è un omone obeso, cinico e collerico, incline ad alzare il gomito e a dire bugie, tenuto a debita distanza da tutti il paese e in eterno conflitto con il mondo.

La sua vita inizia a cambiare il giorno in cui gli viene comunicata la morte di una zia slovena, unica affidataria del sedicenne Zoran (Rok Presnikar). Educatissimo, impacciatissimo, un paio di occhiali da vista più grandi del suo stesso volto, il ragazzo ha imparato l’italiano attraverso la lettura di due sconosciuti romanzi, dai quali ha acquisito la sua buffa e forbita loquela.

Dapprima Zoran si guadagna l’etichetta di “scemo” da parte di Paolo (imbarazzato dal comportamento del giovane, lo invita costantemente a tacere) il quale, però, poco dopo, scopre l’abilità del nipote alle freccette e decide di adottarlo, non tanto per affetto, quanto per interesse.

Il suo sogno è ora quello di iscrivere il ragazzo al campionato mondiale di freccette, per intascarne i 60mila euro della vincita e fuggire lontano dal Friuli.

Contemporaneamente Paolo tenta di riconquistare l’ex moglie Stefania (Marjuta Slamic) la quale però gli dà picche, rinfacciandole l’unico goffo gesto romantico fatto nei suoi confronti in occasione di un San Valentino: “mi portasti a vedere l’Udinese che perse e noi dormimmo in macchina…”.

In conclusione della vicenda, le cose non andranno esattamente come Paolo aveva sperato. In compenso il burbero alcolista uscirà fortemente cambiato dalla presenza del bizzarro nipote e inizierà finalmente a fare i conti con l’autenticità degli affetti.

Spassosissima è la scena finale in cui si rovesciano i ruoli ed è il nipote a chiedere allo zio di mantenere il silenzio.

Più complessa e drammatica, ma non priva di risvolti delicatamente umoristici, è la vicenda di Ismael, diretto da Marcelo Pineyro. Vi si narra di un bimbo di dieci anni, nato dalla breve relazione tra uno spagnolo e una nigeriana.

Un giorno il piccolo Ismael (Larsson do Amaral), che vive a Madrid con la mamma Alika (Ella Kweku) e il patrigno Luis (Juan Diego Botto), in modo quasi casuale, ottiene l’indirizzo del suo padre naturale, Felix (Mario Casas), e decide di raggiungerlo in treno a Barcellona.

Ad accoglierlo trova però la madre di quest’ultimo, Nora (Belén Rueda), insieme alla quale si recherà a Girona, dove Felix si è stabilito da qualche tempo. Il bambino si affeziona subito al padre e alla nonna, al punto che quando la madre e il patrigno verranno a prenderlo, si rifiuterà di tornare a casa.

La situazione è complicata dal difficile rapporto tra Felix e la madre, cui rinfaccia la separazione dal padre e l’averlo trascurato durante l’adolescenza.

A sua volta Alika rinfaccia all’ex compagno di essere fuggito alla notizia della sua gravidanza: per lei l’unico padre di Ismael è Luis, colui che ha dato il cognome al bambino e che si è preso carico di lui come un figlio naturale.

Mentre Felix scopre di essere ancora innamorato di Alika, Ismael, da una conversazione carpita di nascosto, fraintende che il padre naturale, in realtà, non gli voglia bene e decide finalmente di seguire la madre a Madrid.

Tutto sembra tornare come prima, dunque, come se nulla fosse successo, tuttavia l’incontro tra Ismael e Felix ha cambiato in modo indelebile la vita di entrambi. Sarà poi un imprevisto incidente a incanalare la storia verso un finale sorprendente ed aperto ad ogni possibile sviluppo.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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