Zambia: il rosario aiuta i detenuti nel braccio della morte

Inviati opuscoli sulla preghiera in due prigioni di massima sicurezza

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ROMA, mercoledì, 21 aprile 2010 (ZENIT.org).- I prigionieri dei settori di massima sicurezza dello Zambia – compresi i detenuti nel braccio della morte – riceveranno degli opuscoli sul rosario grazie a un’iniziativa congiunta tra due organzzazioni caritative con base nel Regno Unito.

L’ufficio britannico di Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) si è unito all’organizzazione per il rosario Crown of Thorns per fornire 1.600 copie dell’opuscolo di ACS ai detenuti della Prigione di Stato di Kamfinsa e della Prigione di Massima Sicurezza di Kabwe.

L’iniziativa risponde alla richiesta dei prigionieri a Crown of Thorns di ricevere più informazioni sul rosario.

Lisa de Quay, direttore esecutivo dell’organizzazione, ha spiegato che Crown of Thorns riceve regolarmente molte lettere dai reclusi, anche quelli nel braccio della morte.

Il contatto con i detenuti, ha affermato, è stato probabilmente favorito da un cappellano visitatore che ha distribuito delle schede di Crown of Thorns che descrivevano la preghiera del rosario.

“I prigionieri sono in genere il sostegno della famiglia, e sono preoccupati per la povertà e le difficoltà in cui il loro crimine ha lasciato le famiglie, oltre ad essere troppo lontani da casa perchè i loro cari possano far loro visita”.

“Pur se trattata umanamente, la maggior parte dei detenuti trascorre anni in prigione solo con i vestiti che aveva al momento dell’arresto, senza sapone e senza coperte o lenzuola con cui ripararsi nei mesi freddi dell’anno, spesso rifiutata dalla società”.

Inviare ai prigionieri schede sul rosario – e ora l’opuscolo di ACS – può fare la differenza nella loro vita.

“Le loro lettere vi sorprenderanno: sono piene di grande gioia per il fatto di avere questo contatto, essere accettati e aver trovato Dio”.

Un prigioniero nel braccio della morte ha scritto: “E’ la prima volta che ricevo un pacchetto, anche se sono in carcere ormai da 14 anni. Possa Dio ricompensarvi abbondantemente”.

Il direttore nazionale britannico di ACS, Neville Kyrke-Smith, ha spiegato che “recitare il rosario può toccare la gente nel profondo e trasformarne la vita”.

“Maria, la Madre di Dio, ama tutti i suoi figli, e nella sofferenza e nella disperazione possiamo stare accanto a Lei nella preghiera, guardando attraverso le lacrime di questa esistenza verso la speranza della nuova vita e della resurrezione”.

“Siamo molto felici di partecipare a questa splendida iniziativa che cambierà la vita dei reclusi e li avvicinerà a Dio”, ha aggiunto.

Un prigioniero della sezione di massima sicurezza di Kabwe ha espresso la propria riconoscenza per il pacchetto che ha ricevuto definendo l’opera delle organizzazioni caritative “una lampada che non si può nascondere sotto il tavolo”.

Crown of Thorns promuove il rosario come mezzo per raggiungere la pace, e invia in Africa materiale come paramenti liturgici, statue, schede di preghiera e del rosario.

ACS sostiene la Chiesa del continente attraverso l’aiuto a sacerdoti, suore e altri progetti per far fronte alle necessità pastorali. Nel 2008 ha donato allo Zambia aiuti per oltre 330.000 euro.

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ZENIT Staff

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