Yemen: tregua umanitaria per aiutare i civili allo stremo

Al momento non è chiaro se le parti stiano rispettando la tregua. Finora 1400 le persone morte dall’inizio del conflitto, il 19 marzo scorso

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È scattata ieri sera la tregua umanitaria di cinque giorni nello Yemen tra la coalizione internazionale a guida saudita e i ribelli sciiti huthi. A muovere l’accordo la situazione dei civili, ormai allo stremo dall’inizio delle operazioni militari del 19 marzo scorso. Il conflitto ha provocato finora la morte di oltre 1.400 persone, molte delle quali civili, secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite. Oltre a fermare i raid, obiettivo della tregua è di permettere quindi agli aiuti umanitari di raggiungere la popolazione. Il conflitto e il blocco navale, aereo e terrestre messo in atto dalla coalizione, hanno causato infatti enormi limitazioni di cibo, acqua ed energia elettrica.

Inoltre, solo la settimana scorsa – come reso noto da fonti Onu a Ginevra – si è registrato il più alto numero di vittime, 182, dall’intensificarsi del conflitto, in particolare a causa di attacchi aerei, concentrati soprattutto nel governatorato di Sàada. E poco prima dell’avvio della tregua, almeno 90 persone sono morte e altre 300 ferite nel duplice bombardamento aereo che ha colpito un deposito di armi e munizioni alla periferia orientale di Sana’a.  “Data questa preoccupante escalation, accogliamo con favore l’annuncio di una tregua umanitaria”, ha detto Rupert Colville, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti umani.

Tuttavia – spiega L’Osservatore Romano – al momento non è chiaro se le parti stiano rispettando la tregua. Nelle stesse ore, il nuovo inviato delle Nazioni Unite, Ismail Ould Cheikh Ahmed, è arrivato nella capitale, Sana’a, per la sua prima visita ufficiale nel Paese, con l’obiettivo di incontrare le parti in conflitto, inclusi gli huthi. Il portavoce dell’esercito saudita, il generale di brigata Ahmed al­ Assiri, ha però avvertito i ribelli che i raid aerei riprenderanno in casi di violazioni del cessate il fuoco. Nonostante tutto, il Governo di Riad ha comunque espresso l’intenzione di prorogare di altri giorni la tregua.  

 

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ZENIT Staff

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