X Men – Giorni di un futuro passato

Il film del regista Bryan Singer è un mix riuscitissimo di dramma e umorismo nel segno della fiducia nella più umana e apparentemente fragile virtù: la speranza

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Nel 2023 i mutanti sono quasi estinti, cacciati dalle Sentinelle, robot capaci di adattarsi ai loro poteri per distruggerli. In un ultimo tentativo di salvarsi, il professor X riesce a sfruttare i poteri della mutante Kitty Pride per spedire Wolverine (o almeno la sua coscienza) nel passato, nel 1973, per impedire che la guerra tra mutanti e Sentinelle abbia inizio. Il compito di Wolverine, però, è complicato dal fatto che lo stesso Charles Xavier, nel passato, ha perso la fiducia nei suoi poteri, mentre Magneto è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza e la pericolosa Mystica si aggira per gli Stati Uniti alla ricerca di vendetta contro Bolivar Trask, il futuro promotore del programma Sentinelle, che ha catturato, torturato e ucciso molti mutanti…

Le aspettative per l’ultimo film della saga dei mutanti erano altissime e la pellicola non le delude, con un mix riuscitissimo di dramma e umorismo, che fonde con eleganza passato e futuro nel segno della fiducia (da sempre la riconoscibile firma di Bryan Singer su questo cinecomic) nella più umana e apparentemente fragile delle virtù, la speranza.

Giocando abilmente tra una cupa cornice futuristica in cui gli ultimi mutanti, riuniti attorno ai nemici-amici Xavier e Magneto, lottano per la sopravvivenza, e un passato, il 1973, in cui la guerra stessa sta per scoppiare, il film costruisce una parabola avvincente che si muove senza incertezza tra le classiche insidie dei viaggi nel tempo, solo per valorizzare il significato e il potere di libero arbitrio e responsabilità individuali.

Singer riprende e varia quella che è la ormai tradizionale contrapposizione tra Magneto, deciso a proteggere la “sua” specie a costo di sacrificare gli umani e forse anche qualche alleato (compresa Mystica, con cui pure ha intrecciato un complesso rapporto), e Charles Xavier, il teorico del dialogo e delle seconde possibilità, che qui, però a sorpresa, non è (o non è solo) il solito saggio mentore, ma un giovane perso nelle sofferenze e nella disillusione e bisognoso a sua volta di guida e fiducia.

Non sfugge a Singer e ai suoi autori il pericolo che chi si sente, anche a ragione, perseguitato, si trasformi senza neppure troppa riflessione in un persecutore, capace di vedere solo i torti e le vittime dalla sua parte e diventando cieco alle perdite altrui. O la tentazione di considerare chi ha sbagliato come “sbagliato in sé” e in quanto tale irrimediabilmente perduto, mentre, come dice il professor X, “si può perdere la strada ma la strada non è perduta per sempre” mentre la singola scelta di rinunciare a una vendetta può cambiare il destino del mondo intero.

Ancora una volta, come in First Class, gli X-Men riescono a riproporre in modo originale, stravolgendoli ma non troppo, elementi e tematiche di un decennio di storia (ma anche di cinema), sfruttando tutti gli spunti in senso sia comico sia drammatico. E così in questo 1973 alternativo ci sono Nixon e il Vietnam, i vestiti e le capigliature improbabili e le teorie del complotto (Magneto si trova incarcerato perché considerato responsabile dell’assassinio di Kennedy, di cui si proclama però innocente perché “era anche lui uno di noi”) e abbondano i riferimenti più o meno diretti a film e fumetti, per fare felici appassionati e pubblico “ignorante”.

L’intreccio tra futuro e passato, poi, consente di unire idealmente i cast delle prime pellicole con le ultime e la “potenza di fuoco” di un gruppo di attori eccezionali è un ulteriore incentivo a una godibilissima visione. Tra le numerose new entry, oltre al Peter Dinklage di Game of Thrones nei panni del cattivo Bolivar Trask, l’inserimento più riuscito è senza dubbio quello di Quicksilver: un adolescente che dei poteri di mutante (si muove a velocità incredibile) fa un uso piuttosto disinvolto e ruba quasi la scena ai personaggi “classici”, diventando il protagonista di una delle sequenze più spettacolari e divertenti dell’intero film. 

*

Titolo Originale: X Men: Days of future past
Paese: USA
Anno: 2014
Sceneggiatura: Simon Kinberg dai fumetti di Chris Claremont e John Byrne “Gli incredibili X-Men”
Produzione: Bryan Singer, Simon Kinberg, Lauren Schuler Donner, Hutch Parker per Bad Hat Harry Productions/Donners’ Company/Twentieth Century Fox Film Corporation
Durata: 131
Interpreti: Hugh Jackman, Michael Fassbender, James McAvoy, Jennifer Lawrence, Ian McKellen, Patrick Stewart, Peter Dinklage, Halle Berry, Ellen Page, Omar Sy, Evan Peters

Per ogni approfondimento: http://www.familycinematv.it

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Laura Cotta Ramosino

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione