"What's up Family? Cosa succede famiglia?"

Al via oggi fino al 17 settembre, nello scenario dell’Antico Quartiere Ebraico di Roma, la settima edizione del Festival Internazionale della Letteratura e Cultura Ebraica

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Da questa sera settembre sino a mercoledì 17 si svolge a Roma la settima edizione del Festival Internazionale della Letteratura e Cultura Ebraica dal tema “What’s up Family? Cosa succede famiglia?”, il cui programma dettagliato tra musica, arte, incontri, libri, danza, teatro, cucina è consultabile sul sito www.festivaletteraturaebraica.it.

Si segnalano alcune novità di questa settima edizione rispetto a quella precedente (1), curata come di consueto da Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann: il ritorno alla collocazione temporale nel mese di settembre; una durata che rientra nei consueti cinque giorni ed infine, per la prima volta, il Festival partecipa alla Giornata Europea della Cultura Ebraica.

Il tema di questa edizione è quello della famiglia “per trovare nuove risposte sui temi universali in un mondo in continuo mutamento – come sulla famiglia che, al di la della diversità, è terreno comune per tutti, e sui cui destini, oggi più che mai, è importante confrontarsi”.

Tra i tanti eventi ne segnaliamo tre: quello di stasera, alle 22.45, con il Capo Rabbino della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Di Segni, durante il quale si affronterà il tema della Bioetica; quello di domenica 14 settembre, alle 21, con la scrittrice Elizabeth Strout dal titolo “il futuro del passato” (2) ed infine lunedì 15, sempre alle 21, la conversazione con il maestro Ennio Morricone a partire da alcune sequenze del film C’era una volta in America di Sergio Leone. Tutti e tre gli incontri si svolgeranno nel Palazzo della Cultura e saranno coordinati dal giornalista e scrittore Antonio Monda.   

Le note struggenti di Deborah’s Theme e la sequenza di quei passi giovanili per andare al Tempio, nelle musiche e nelle scene di C’era una volta in America,rappresentano gli istanti di quando le strade della vita affettiva e familiare prendono direzioni diverse, e potranno offrire emozioni alle tante voci di questo Festival che ragioneranno sulla famiglia attuale e sulle famiglie future.  

*

NOTE

1) Il Festival 2012 era intitolato “Oltre i Confini” mentre quello del 2013 “Un paese per giovani”. Per approfondimenti possono essere consultate le edizioni di ZENIT rispettivamente del 13 settembre 2012 e del 21 luglio 2013.

2) Così, nell’intervista di Michela Tamburrino sull’inserto TuttoLibri de La Stampa del 6 settembre la Strout risponde alla domanda Che cosa l’attrae tanto in una famiglia? Nei rapporti tra consanguinei lei ci vede un margine per la poesia?: “Mi piace l’introspezione. Mi piace che al centro ci siano le persone. Si tende a scrivere di ciò che ci interessa, ecco a me interessa la vita interiore, il contrasto tra questa e il mondo che ci circonda, gli accadimenti quotidiani. Non tanto quel che succede piuttosto come succede”.

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Antonio D'Angiò

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