Wallace & Gromit: la maledizione del coniglio mannaro

Giovedì in tivù un film d’animazione, che si distingue per l’ottima padronanza della tecnica dello “Stop Motion” ed offre una fresca storia per bambini con molto humor inglese

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In onda giovedì 5 settembre 2013 alle ore 21.00 su SKY FAMILY. La sagra dell’ortaggio gigante è un evento che ogni anno richiama molte persone nel paese di Tottington: quasi ogni abitante ha una sua coltivazione segreta da esibire il giorno della fiera. Wallace e Cromit hanno furbescamente messo in piedi un’agenzia di pronto intervento in grado di liberare gli orti dai pestiferi conigli selvatici. Non li uccidono però ma li tengono in cattività finché la fiera non sarà terminata. Tutto procede per il meglio quando i due eroi sono chiamati a catturare un coniglio mannaro: un enorme e voracissimo coniglio che appena sorge la luna inizia a depredare gli orti di tutti gli abitanti…

Il settore del film d’animazione sta passando un momento di felice creatività (tranne che in Italia, purtroppo). Terminato il periodo monopolistico della Walt Disney, si sono moltiplicate le case produttrici, si è allargato il ventaglio del pubblico target (non solo storie per bambini ma anche per adolescenti ed adulti) e le tecniche si sono diversificate.
Accanto al classico metodo dei disegni su celluloide, si è prepotentemente affacciata alla ribalta la computer grafica, la quale non ha però rimpiazzato gli altri metodi più classici ed in particolare la Stop Motion, ora perfezionata soprattutto in Gran Bretagna: si tratta di una tecnica che consiste nel muovere i pupazzi in modo impercettibile, fotogramma per fotogramma e poi passare il tutto al computer per ottenere fluidità di movimento.

I più recenti, riusciti esempi sono stati La sposa cadavere di Tim Burton realizzato con puppets meccanici ed ora questo lungometraggio sulle avventure di Wallace e Gromit, già noti personaggi televisivi, sviluppato tutto con pupazzi in plastilina. Se Tim Burton ha adottato tale tecnica per raccontarci una storia sospesa fra il mondo dei vivi e quello dei morti, adatta a chi sa sognare a tutte le età, Nick Park e Steve Box hanno impiegato la cosiddetta claymation che meglio si adatta ai buffi personaggi di una storia per i più piccoli.

Come era già successo nel loro precedente Galline in fuga (2000), la sequenza iniziale di ambientazione è molto suggestiva: gli scenografi della Aardman Animation di Bristol hanno perfettamente ricostruito un ideale cittadina inglese, con le case monofamiliari, l’orticello sul retro e per le strade i lampioni che emanano una luce attutita dalla nebbia mentre l’immancabile Bob, il poliziotto di quartiere, passeggia vigile.

La storia è un thriller e i riferimenti cinematografici si sprecano: Dottor Jekill e Mr Hide (uno dei protagonisti, dopo un esperimento, si trasforma in un coniglio gigante), Un lupo mannaro americano a Londra (il coniglio-mostro  si desta alla luce della luna per devastare gli orti di Tottingam); L’incredibile Hulk (con il classico strappo della camicia quando avviene la trasformazione) e infine King Kong (la fuga sul palazzo più alto della cittadina), ma non è questa la maggiore attrattiva del film.

Ciò che è impagabile è stata la capacità dei nostri autori di aver creato due personaggi così diversi ma così complementari: Wallace con la sua aria da scienziato sempre un po’ distratto ed ingenuo e il cagnolino Gromit che non parla mai ma che capisce sempre tutto, con i suoi occhietti a biglia che ruotano continuamente vispi e attenti.

C’è infine quel modo molto inglese di raccontare, una sottile ironia che evita di prendersi troppo sul serio (in una scena molto drammatica Gromit sta lottando su un aeroplanino da giostra contro un cane avversario. A un certo punto l’aereo si ferma perché ha finito la corsa: i due cani si guardano nelle tasche per vedere se hanno qualche monetina e appena l’aereo riparte, riprendono a lottare come se niente fosse) e di generare gags una più spiritosa dell’altra.

Il film è costellato di invenzioni divertenti (una macchina per vestirsi automaticamente la mattina, l’automobile che ha un pulsante speciale per scrollarsi di dosso il fango, la macchina ad alta produttività per risucchiare i conigli dalle loro tane): un rapporto confidenziale con tutto ciò che è meccanico che rimanda direttamente al grande Buster Keaton.

*

Titolo Originale: Wallace & Gromit: the curse of the were-rabbit
Paese: Gran Bretagna
Anno: 2005
Regia: Nick Park, Steve Box
Sceneggiatura: Nick Park, Bob Baker, Steve Box, Mark Burton
Produzione: Aardman Animations, Dreamworks skg
Durata: 85′

Per ogni approfondimento: http://www.familycinematv.it/

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Franco Olearo

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