Voi siete dèi

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Gv 10,31-42

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Lettura

Gesù si trova ancora a Gerusalemme, per la festa della Dedicazione, nella quale si ricorda la consacrazione dell’altare e del tempio. Siamo a metà dicembre dell’anno 29. Il brano evangelico si apre con il secondo tentativo di lapidazione, anch’esso fallito, nei confronti di Gesù, accusato di bestemmia. Gesù poi si difende invitando le autorità religiose giudaiche a prendere in seria considerazione il suo operato, ma questi «cercano nuovamente di catturarlo». Il brano si conclude con un richiamo alla testimonianza di Giovanni Battista.

Meditazione

«Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». I capi del popolo ritengono blasfema la pretesa che Gesù ha di mettersi al posto di Dio e di essere ritenuto Dio. Ma è il contrario che dovrebbe provocare scandalo, ossia che in Cristo è Dio che si è fatto uomo: «il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo noi» (Gv 1,14). È il cuore del messaggio cristiano, che ancora ci mette in difficoltà nel dialogo con le altre religioni e con la cultura contemporanea. Come annunciare il mistero dell’incarnazione? Come esprimere questo entrare di Dio nella storia degli uomini? Gesù risponde citando parte del sesto versetto del Salmo 82: «Voi siete dèi», che così continua: «Siete tutti figli dell’Altissimo». Il ragionamento prosegue con una logica ferrea: se sono chiamati dèi e figli di Dio i principi e i giudici del popolo di Israele, che da Dio hanno avuto il compito di interpretare e applicare la Parola di Dio, tanto più questo titolo si addice a colui che è la Parola di Dio fatta carne e «che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo». «Voi siete dèi». Su queste parole i Padri della Chiesa hanno fondato tutta la spiritualità cristiana. Essa è un processo di divinizzazione e può essere riassunta nella famosissima espressione che spiega la ragione dell’incarnazione ed esprime la trasformazione dell’uomo apportata da Cristo: «Dio si è fatto uomo affinché l’uomo possa divenire Dio». Diceva sant’Atanasio: «Dio si è fatto portatore della carne perché l’uomo possa diventare portatore dello Spirito». E Massimo il Confessore: «L’uomo divinizzato diviene interamente Dio nell’anima e nel corpo, mediante la grazia e il divino splendore della gloria beatificante che interamente lo pervade».

Preghiera

O Padre, concedimi di imitare Gesù perché anch’io possa abbracciare quella libertà del cuore che l’ha reso forte davanti al male, e impari a consegnare la mia vita per una testimonianza che va oltre ogni conflitto. Allora giungerò, con i miei fratelli, a una pace che apre varchi di salvezza.

Agire

Dimorando sempre più profondamente in questo mistero pasquale, mi lascio plasmare: diventerò, per i miei fratelli, segno del suo amore, e lascerò che loro siano segno per me.

Meditazione a cura di mons. Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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