Voglio cercare l'amore dell'anima mia!

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Lettura

Maria Maddalena è una delle figure femminili più toccanti della storia della salvezza raccolta nella Sacra Scrittura. A lei fa riferimento il Vangelo descrivendola come la donna dalla quale erano usciti sette demoni. Ma allo stesso tempo, in lei la Grazia ha compiuto grandi cose, trasformandola in discepola e seguace di Cristo, capace, con la forza dell’amore, di accompagnare il Maestro fin sotto la croce, insieme a Maria. A lei venne concesso il privilegio dell’incontro con Cristo risorto nella prima mattina di Pasqua della storia. 

Meditazione

Uno dei luoghi più sacri nel mondo è, senza dubbio, la Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, che custodisce anche il luogo del Calvario. Chi ha la fortuna di visitarla ha la sensazione di rivivere i momenti della storia narrati nel Vangelo di oggi. Le strette stradine della città che portano alla Basilica e poi la visita al luogo dove giacque il corpo di Gesù sono veramente emozionanti. Da quel sepolcro vuoto sembra risuonare per il mondo la parola dell’angelo: «Perché piangi?» e anche: «Perché cercate tra i morti Colui che è vivo?». Sì, «Voglio cercare l’amato del mio cuore», dice il libro del Cantico dei Cantici, esprimendo i sentimenti del cuore di Maria Maddalena in quell’aurora di Pasqua. E Cristo si dona con magnanimità a coloro che lo cercano e lo cercano con perseveranza. Veramente ella sperimentò che le strade del Signore non sono le nostre strade: una donna che probabilmente aveva vissuto una vita lontano da Dio e che, a un certo punto, ha incontrato la risposta a tutti i suoi più profondi aneliti di felicità, prima ricercata in altre fonti. L’amore le dette la forza della perseveranza nella prova durissima della croce. La morte di Gesù sulla croce, condannato come il peggiore malfattore, la sua apparente incapacità di salvare se stesso fino all’annichilamento della morte, tra gli insulti ed il disprezzo dei presenti e l’abbandono dei suoi, fecero senza dubbio piombare la sua anima in una grande oscurità, dalla quale emergeva solo la luce quasi spenta dell’amore. Quella fiammella la mantenne tesa verso il suo obiettivo; stare con l’Amato, accompagnarlo, per onorarne il corpo. Ella quindi si mosse, appena fu possibile, con la forza dell’amore; e il Signore le riservò un dono che superava infinitamente il suo sforzo di ricerca: lei cercava un morto, Cristo si presentò a lei vivo e la chiamò per nome: «Maria!». Cerchiamo il Signore con perseveranza e coraggio e non dubitiamo che Lui prima ancora si occupa di noi e ci cerca per donarsi a noi, suoi figli. 

Preghiera

Signore, ti cercherò con perseveranza. Concedi anche a me la grazia dell’esperienza di te risorto perché mi trasformi in annunciatore intrepido della buona novella ai miei fratelli. 

Agire

Cercherò la conversione del cuore e l’adesione generosa al mio Signore, Gesù Cristo. 

Meditazione del giorno a cura di padre Paolo Cerquitella, L.C., tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione