Voglio amarti per sempre!

Migliaia di fidanzati vivranno la festa di San Valentino insieme a Papa Francesco, con il cuore pieno di gioia

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Tempi duri per i giovani! I ragazzi del terzo millennio vivono in un’epoca in cui la famiglia sta subendo un attacco senza precedenti.

Si sente parlare sempre di più divorzi-lampo, di unioni civili, di convivenze, di matrimoni a tempo determinato… Fortunatamente non c’è soltanto questo. Per tanti giovani, infatti, si avvicina un evento importante: l’incontro di Papa Francesco con i fidanzati, che si terrà il 14 febbraio 2014, giorno della festa di San Valentino, alle 11.00, nell’Aula Paolo VI in Vaticano.

L’incontro, promosso dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, avrà un tema bellissimo: “La gioia del Sì per sempre”. Una gioia che, negli ultimi anni, sembra essere minacciata da una triste non-cultura della provvisorietà e del non-impegno. 

“Fidanzato” e “fidanzata”, purtroppo, sono parole in via d’estinzione. Ormai non si dice quasi più che due persone sono “fidanzate”. Si dice, banalmente, che “stanno insieme”. E quindi, ci si limita a prendere atto di una situazione ovvia.

E’ vero che due persone che si amano “stanno insieme”. Ma questa espressione nasconde un inganno. Al contrario del “fidanzamento”, comunica un senso di immobilità, di stasi. Esclude totalmente la prospettiva di uno sguardo verso il futuro.

E’ un modo di dire freddo, anonimo, insignificante, che riassume alla perfezione il nulla più assoluto e la mancanza di progettualità di certi rapporti di oggi. 

In questi anni si è tristemente diffusa la moda delle convivenze, che non sfociano mai nel matrimonio. Le coppie vagano per anni in un limbo senza meta, rifiutando di assumersi le proprie responsabilità. 

Capita, a volte, di incontrare persone che dicono: “Noi stiamo bene così. Non abbiamo bisogno del matrimonio. L’importante è che ci sia l’amore”. 

Spesso, dietro affermazioni come questa, si nasconde un’amarezza profonda, mascherata dalla bugia dello “Stiamo bene così”. 

In molti casi, nelle coppie di conviventi, c’è una persona che vorrebbe sposarsi e un’altra che non vuole sentire parlare di matrimonio. La persona che vorrebbe sposarsi subisce questa situazione passivamente, per abitudine o per paura di restare sola. E così l’amore si trasforma in un ricatto, in una squallida dittatura. 

L’amore vero è un’altra cosa. Amare significa, sicuramente, impegnarsi. Significa anche, e soprattutto, saper vedere l’altro come un essere umano. Non come un oggetto da usare, gettandolo via quando non serve più.

Il desiderio d’amare e di essere amati nasce, troppo spesso, per colmare un vuoto o per soddisfare un proprio bisogno. Ma poi, quando è necessario fare sul serio, impegnarsi, sacrificarsi, cominciano i problemi. C’è una tendenza a fuggire e a non assumersi le proprie responsabilità.

Incontrando i giovani dell’Umbria, il 4 ottobe 2013, Papa Francesco ha detto: “Che cos’è il matrimonio? È una vera e propria vocazione, come lo sono il sacerdozio e la vita religiosa. Due cristiani che si sposano hanno riconosciuto nella loro storia di amore la chiamata del Signore, la vocazione a formare di due, maschio e femmina, una sola carne, una sola vita. E il Sacramento del matrimonio avvolge questo amore con la grazia di Dio, lo radica in Dio stesso. Con questo dono, con la certezza di questa chiamata, si può partire sicuri, non si ha paura di nulla, si può affrontare tutto, insieme!” 

Ecco perché sarà bellissimo incontrare il Papa nel giorno di San Valentino! Migliaia di giovani si riuniranno a Roma per testimoniare quella “gioia del Sì per Sempre”, che è nel cuore di ognuno di noi. 

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Carlo Climati

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